Conosci davvero San Valentino?
di Sabrina Grassi
Molti festeggiano San Valentino, anche in altre nazioni, ma pochi sanno chi sia veramente questo “San Valentino, tanto meno conoscono come questa ricorrenza sia nata
In questi ultimi anni il 14 febbraio è diventato un giorno molto importante per la nostra società consumistica: è la festa di tutti gli Innamorati, che in questo giorno si scambiano regali, fiori e cioccolatini per dimostrare all’altro il proprio l’amore.
San Valentino è stato un vescovo romano del II secolo d. C., che dedicò la sua vita alla città di Terni, dove imperversavano le persecuzioni contro i cristiani; morto martire fu venerato come santo protettore dell’Amore..
La festa però non è legata al suo culto, ma ha origini più antiche.
Risale precisamente al V secolo, quando la Chiesa volle porre fine al rito pagano, ritenuto immorale, dei Lupercalia, che si celebrava il 15 febbraio.
In questo giorno i sacerdoti pagani compivano infatti sacrifici di animali per propiziare la fertilità della terra e sferzavano, con le strisce di cuoio ricavate dalle pelli delle bestie offerte agli dei, le matrone che offrivano il loro corpo per le strade della città e anche le donne in gravidanza, perche credevano che questo rituale potesse giovare al nascituro.
La Chiesa, per mettere fine a questa pratica assurda, cercò un santo a cui si potesse affidare il ruolo di protettore dell’Amore; fu scelto San Valentino perchè il 14 febbraio 273, si dice, fu martirizzato proprio per aver sposato, e quindi benedetto nel nome di Dio, un soldato romano con una donna cristiana.
Molte sono le leggende a questo riguardo, come per esempio che San Valentino regalasse una rosa alle coppie affinchè ricordassero sempre di volersi bene, ma io non considero questa festa così importante poiché l’amore verso il proprio compagno/a non va dimostrato solo un giorno all’anno, ma sempre e non con un mazzo di rose o una scatola di cioccolatini, perché se le prime appassiscono e i secondi finiscono.
Un sentimento vero invece può durare a lungo e per questo ha bisogno di una attenzione continua.
Sabrina Grassi 2°A Liceo Scientifico
