Autostrada o Metrò
di Carlo Sabatti

In merito alla percorribilità della Valtrompia, servita da un'unina strada da troppo tempo congestionata, in attesa di adeguate soluzioni, Carlo Sabatti, già presidente della Comunità montana che si occupa dell'impluvio del Mella, dice la sua



Stim. Direttore,

Quattro chilometri di raccordo autostradale per la Valtrompia  eufemisticamente, anzi surrealisticamente, la “stradina”di 4 chilometri e poco più, e mezzo, che - Deo adiuvante- chissà quando, si snoderà da San Virgilio di Concesio a Crocevia di Sarezzo, con svincolo per la città di Lumezzane, da oltre vent’anni è denominata pateticamente, futura “autostrada della Valtrompia” o anche raccordo autostradale della Valle del Mella, quasi come citazione letteraria.

Da pochi anni si parla anche della metropolitana di Valle, che ne sarebbe l’alternativa, in continuità con quella di Brescia, dalla Stocchetta a Gardone V.T.

Catapultato dalla gratificante esperienza dell’insegnamento e degli archivi bresciani, compresa l’alternativa esaltante nomina decennale come ispettore onorario per i beni artistici e storici della Valtrompia e della Valsabbia, con un buon tirocinio come consigliere comunale di Gardone V.t. e di Pezzaze, dove sono stato capogruppo della minoranza col 49% dei consensi, la notte del 27 novembre 1995 fui eletto presidente della Comunità Montana di Valle Trompia, la più importante delle cinque comunità montane bresciane, mantenendo l’ incarico solo fino al 15 dicembre 1997.

Per farla breve, nel corso del mio biennio presidenziale ho potuto agevolmente esaminare i progetti della cosiddetta “autostradina” e della metropolitana; c’era l’ipotesi che la prima, di una decina di chilometri , arrivasse fino alla località Rovedolo, a nord Inzino di Gardone V.T., sul confine con Marcheno; poi si addivenne, tra varie discussioni e contrasti, a prevedere il percorso da S. Vigilio Crocevia di Sarezzo, di soli 4 chilometri e mezzo, come detto sopra, prevalentemente in galleria, del costo stimato di 160 milioni assai meno delle tasse versate a Roma dalla Valtrompia nel corso di un semestre...

E’ da rilevare che la metropolitana scorrerebbe in parte sull’ alveo del Mella ed in parte al di sopra della strada 345 detta delle Tre Valli, all’altezza del secondo piano delle abitazioni, con un impatto ambientale che da molti con giuste ragioni era ed è considerato pericoloso, devastante.

All’indomani della mia elezione
, convocato del Sindaco di Brescia, “Matrinazzo degli Orzi” (ossia Giacomino Martinazzoli, avvocato onorevole), partecipai ad un convegno sulla viabilità bresciana.

Il mio intervento, ricordando l’epoca gloriosa del tram che dalla fine dell’ 800 agli anni cinquanta del ‘900 partiva da Porta Trento ed arrivava a Tavernole, mise in risalto l’ assoluta necessità del raccordo autostradale della Valtrompia, specificando che la metropolitana di Valle, verificatane l’effettiva fattibilità, non era comunque una priorità.

Allora conclusi dicendo che
, comunque, prima la Valle doveva avere la propria visibilità autostradale, alternativa alla tuttora trafficatissima strada 345, rimandando qualsiasi ipotesi di metropolitana, come voleva peraltro e vuole tuttora la stragrande maggioranza delle forze politiche valligiane di destra, centro e sinistra, che mirano veramente agli interessi della Valle.

Con una citazione letteraria alla Marquez
, il sindaco dell’inclita città volle bollare il mio intervento con l’espressione: “cent’anni di solitudine” pace e bene all’anima sua.

Nel mio biennio si è riusciti a realizzare il sottopassaggio di Carcina e ad approvare il progetto della “tangenzialina” di circa due chilometri che dal centro di Villa Carcina porta a S. Vigilio all’imbocco della strada che porta a Gussago; la predetta arteria, tra vari intoppi burocratici ed opposizioni anche preconcette, ha dato un notevole respiro, stimato attorno al 10%; proprio in questi giorni si sta migliorando l’ultimo tratto di detta strada, coprendo un torrentello e realizzando una rotatoria, a tutto vantaggio della viabilità interna, sgravando la Ss345.

Ebbene, “quattro gatti rabbiosi” novelli crociati,
politicamente del tutto ai margini della realtà locale, da oltre vent’anni vanno contrastando aspramente il modesto percorso parautostradale della Valle; si tratta di qualche verde sempre sulla breccia della lotta antica; di alcuni, pochi, nostalgici dell’epoca delle purghe staliniane, di un Sindaco mancato e di un trio di ambientalisti sessantottini, che comunque, testardamente, caparbiamente, puntigliosamente si oppongono al raccordo predetto.

Vorrei loro ricordare che negli ultimi 30 anni, grazie anche ai fumi dei mezzi pesanti e delle automobili, sono aumentate a livello esponenziale le malattie polmonari e i tumori, proprio per il ristagno dei predetti mezzi per le code che si riscontrano  tra Gardone V.t. a Brescia.

Mi dovrebbero spiegare come mai, partendo con l’autobus da San Colombano di Collio a 10 minuti alle 07, si arriva in città alle 08:29, quando non ci sono intoppi; da Inzino a Brescia per 14 km sia in corriera sia in automobile sono necessari 45 minuti!

Diversamente da quello che pensano i predetti “crociati”, il flusso veicolare non è diminuito e purtroppo l’inquinamento perdura; il punto più debole della loro opposizione preconcetta e assoluta (ossia non vogliono il raccordo a tutti i costi) è legato al fatto del percorso prevalentemente in galleria (che bellamente vogliono ignorare).

La Valle del Mella da secoli produttiva, merita almeno “una stradina” che favorisca la sua viabilità e la sua economia, oltre che la vita dei suoi operosissimi 120 mila abitanti.

Professor Carlo Sabatti - Gardone V.T.

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