Toccata e fuga
di Elio Vinati

L'attesa sta per terminare. Si rinnova la scelta del luogo dove affrontare l'inizio della nuova stagione piscatoria ai salmonidi, ovvero l'apertura


I più scaramantici, come il sottoscritto, tendono a recarsi nel medesimo tratto di fiume o torrente consapevoli delle potenzialità che il corso d'acqua può offrire ma anche delle delusioni che può apportare.

In ogni caso, come recitava Hemingway: “È sempre meglio una pessima giornata di pesca che un'ottima giornata di lavoro”.

Alcuni cambiano posto ogni anno, altri ancora preferiscono non partecipare a questo rito. C'è chi va in compagnia e chi in perfetta solitudine, c'è chi prova nuove esche e chi si affida a quelle vecchie, chi freme all'idea di usare la canna appena acquistata e chi invece si fida solo di quella che l'ha accompagnato in tante avventure.

Come ogni anno esordirò pescando al 'tocco' con esche naturali imbracciando una vecchia ma solida teleregolabile da 7 metri, che ben si adatta all'ambiente in cui mi troverò.

Sebbene il torrente in cui mi recherò sia sempre il medesimo, il modo di affrontarlo varia ogni anno a seconda del clima, del livello e della portata. Inoltre, una piena o una frana, può aver modificato la conformazione di qualche buca o averne create altre laddove prima scorreva placidamente.

La conseguenza di questi eventi naturali comporta ovviamente una diversa distribuzione dei salmonidi lungo l'asta fluviale. Pertanto certezze non ve ne sono, bisogna affidarsi al proprio istinto nel saper leggere l'acqua. Mi vedo già, appostato dietro una pianta o un masso con le dita tese sulla lenza in attesa della classica 'tocca' che segnala l'abboccata della trota.

Non vedo l'ora, nonostante per il resto della stagione impieghi tecniche a me più gradite come la mosca o lo spinning. Si tratta proprio di una classica 'toccata' e fuga...
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