«Porta a porta o Punto di raccolta?»
di red.

Egregio Direttore, Le scrivo per informare di un disagio nato con la raccolta "porta a porta" nel comune di Gavardo, nella frazione di Sopraponte...


Tale disagio si è palesato solo nel giorno 31 gennaio 2018 con un estemporaneo avviso del comune, un foglietto volante di cui allego la foto, fatto recapitare nelle cassette postali quando la partenza del servizio era prevista per il 2 febbraio: non propriamente un preavviso, oltretutto mai esplicitato negli appositi incontri formativi.

La scarna comunicazione riporta "Avviso agli utenti: considerata la difficoltà a raggiungere con il veicolo apposito tutti gli edifici di questa strada a fondo cieco, si informa che i contenitori per la raccolta dei rifiuti col sistema porta a porta DOVRANNO ESSERE DEPOSITATI all'inizio della strada, ossia all'incrocio con la via principale".

Tralasciando la totale mancanza di dettagli dell'avviso e la subdola scelta di modalità e tempistiche di comunicazione, in quanto "porta a porta" trovo inconcepibile che tale raccolta sia silenziosamente divenuta a "punti di raccolta".

Per la situazione in questione, in via Fostaga, la distanza massima dal punto di raccolta sarebbe di 90-100 metri per i residenti più penalizzati.
Tragitto da contestualizzare: strada in salita con persone residenti anziane che dovrebbero per 4 giorni a settimana, ogni sera portare i contenitori ed ogni mattina ritirarli, occupando nelle relative notti il piccolo parcheggio che risulta sempre saturo di auto (con capacità "ufficiale" inferiore a sette auto), trasformandolo quindi nel punto di raccolta dei contenitori di una ventina di famiglie, con ulteriore disagio per i residenti confinanti.

Come è stato fatto correttamente notare da un funzionario del comune, precedentemente i cassonetti risultavano sì più distanti di 200 metri rispetto a tale punto, ma con il dettaglio non indifferente della piena accessibilità diurna e notturna 7 giorni su 7 (quindi al primo passaggio utile in auto ognuno portava i propri rifiuti), che la raccolta porta a porta non consente, prevedendo come è logico che sia delle tempistiche ben definite.

In quanto contribuenti TARI (tributo destinato a finanziare sia i costi relativi al servizio di raccolta che di smaltimento dei rifiuti) oltre che per le problematiche pratiche per i soggetti con difficoltà motorie, trovo iniquo e scorretto che per la sola "colpa" di vivere nelle frazioni del comune, si venga estromessi da tale servizio (su suolo pubblico), visto che le frazioni sono sempre esistite e doveva essere considerato tale aspetto nella fase di pianificazione di un passaggio tanto radicale e in ogni caso non comunicandolo a cose fatte il 31 gennaio 2018 dopo mesi di occasioni mancate.

Esistono realtà ben più impervie, con amministrazioni che si sono sapute organizzare con mezzi consoni alle proprie strade, penso che sia un dovere provvedere a questa evidente ed oggettiva disparità di trattamento, dato che stiamo sì parlando di una strada a fondo cieco, ma trattasi di suolo pubblico, con un cortile finale.

In questi due giorni, con ripetute telefonate dirette, si è tentato di comunicare con il comune, ricevendo risposte di attesa, di apparente interessamento, ma anche di poco "istituzionali" (con uscite colorite del tipo "se vuole chiamare Striscia la Notizia lo faccia, anche se chiamasse la CNN non cambierebbe nulla").

Sui social network è stato scritto che lagnarsi solo commentando non serve a nulla: mi trovo pienamente d'accordo.
E visto che i commenti dei "leoni da tastiera" (pro o contro che siano) compaiono e scompaiono con altrettanta facilità e per evitare che con il tempo si accettino passivamente le condizioni imposte a sorpresa a 24-36 ore dalla partenza del porta a porta, penso che dare un’eco mediatica possa essere un aiuto per la causa e la ringrazio per questo.

La mia vuole essere una lettera costruttiva e non distruttiva, siamo tutti favorevoli al cambiamento, ma senza essere trattati come cittadini di serie B.

Ringrazio anticipatamente tutte le istituzioni competenti che
prenderanno a cuore la questione (che posso dedurre interessi anche altre frazioni non coperte dal servizio nonostante siano raggiunte da strade di competenza comunale), trovando una soluzione nonostante le criticità, che erano prevedibili e potevano essere prevenute e in ogni caso comunicate con un decoroso preavviso.
 
L'impegno è richiesto a tutti e tutti devono fare la propria parte in questo passaggio: i cittadini con senso civico nel differenziare più e meglio di prima. Le istituzioni, nel fornire un adeguato servizio.

Davide Scassola - Gavardo
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Ci siamo.

E i problemi quando si comincia con una cosa nuova sono inevitabili.
Ricordiamo che i gestori di questo nuovo servizio hanno messo a disposizione un numero di telefono per questo genere di segnalazioni, che è lo 0365 1985916.
Invitiamo tutti a segnalare gli eventuali disagi prima di tutto a loro, come credo che il signor Scassola abbia fatto, visto che poi si è rivolto al municipio.

Detto questo, Vallesabbianews è disponibile a pubblicare lettere ed ospitare commenti purchè siano, come quello del sig. Scassola, costruttivi.

Direi che è iniquo, se non da sciocchi, dopo un giorno o due, ma anche dopo tre o sei mesi, dichiarare fallito l'esperimento del "porta a porta".
Semmai diamo il nostro contributo per migliorarlo.
I conti li faremo più avanti, senza sconti per nessuno.

Ubaldo Vallini




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