Primo problema: i lavoratori
di red.

Licenziati da Aprica e riassunti da Sae Valle Sabbia con un contratto a termine. Ad imporlo sarebbe un decreto governativo che però mal si adatta al tipo di servizio. Lo affermano le minoranze a Vobarno, che chiedono al sindaco di farsene carico in sede comunitaria



Il Gruppo consiliare Insieme per Vobarno si è fatto carico dei lavoratori ex-Aprica che si ritrovano con un contratto a termine.
Ecco dunque un "Ordine del giorno sulle condizioni di assunzione dei dipendenti per la gestione dei servizi di igiene urbana, nuovo sistema di raccolta rifiuti, con avvio dal 1 febbraio 2018".

Lo riportiamo nella sua forma integrale:

«Nel documento presentato nel consiglio comunale del 24/10/2016 e con la dichiarazione allegata ai verbali del 30/6/2017, chiedevamo certezze relativamente alla assunzione del personale necessario per avviare il nuovo sistema di raccolta rifiuti porta a porta.
In particolare conferma dell'assunzione a tempo indeterminato per il personale ex-Aprica e limitazione delle forme flessibili per gli ulteriori nuovi assunti, con attenzione alle nuove condizioni di lavoro.

Con sorpresa veniamo a conoscenza che tutto il personale sarà invece assunto a tempo determinato con diverse modalità di durata.
Non ci pare una buona partenza per un rivoluzionamento del sistema che avrà all'inizio una fase di rodaggio, auspicabilmente breve, a cui si aggiunge ora l'incertezza dei lavoratori per il loro futuro.
Non è un approccio stimolante per la buona riuscita del servizio.

Non basta l'affermazione che esiste un decreto ministeriale che impedirebbe la modalità di assunzione a tempo indeterminato.
Un simile problema andava affrontato per tempo e coinvolgendo la Prefettura, organo di rappresentanza del Governo, per segnalare a chi di dovere l'assurdità della norma.
Infarti non si parla di travaso di manodopera da un ente all'altro, bensì di un appalto diverso del servizio di raccolta rifiuti. Q
uesto passaggio da lavoratore assunto a tempo indeterminato a lavoratore precario è inaccettabile. Non si capisce quale sia lo sbocco di questa situazione ammesso che la norma non venga cassata.

Per questa ragione, il gruppo Consiliare Insieme per Vobarno sottopone al consiglio comunale questo ordine del giorno, chiedendo a Sindaco e Giunta di farsi carico presso la Comunità Montana e la Prefettura affinché vengano rimosse le ragioni che impediscono il normale processo di passaggio dei lavoratori con le garanzie finora avute».
 

 

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