In risposta al Comitato Gaia
di Angela Elisa Maioli

«Gent.mo Direttore, mi permetta di rispondere alle riflessioni del sig. Corrado Morettini, cittadino a me sconosciuto, in merito alla questione ambientale e di salute pubblica riguardante l’Azienda “Fonderie Mora S.p.A.»


Doverosa è la mia premessa circa il fatto di come il mio assessorato, con la preziosa collaborazione tecnica di un funzionario dipendente presso il Comune di Gavardo, stia lavorando alacremente ponendo in essere tutte le azioni che le competono con particolare sensibilità, accuratezza ed attenzione e tutto ciò è comprovato da quanto è sempre stato relazionato dettagliatamente nei Consigli Comunali e presso i Tavoli Istituzionali.
 
Ho sempre, infatti, agito con particolare attenzione, costanza, impegno, serietà e caparbietà, nel rispetto dei miei doveri istituzionali, seguendo da vicino la situazione riguardante le anzidette Fonderie e prendendo peraltro atto che la nuova proprietà delle Fonderie, a partire dal suo insediamento ad oggi, sta realizzando un impegnativo piano di ristrutturazione, in termini di risorse umane ed economiche, sia per limitare, il più possibile, l’impatto ambientale, salvaguardando in primis la salute dei lavoratori e dei cittadini gavardesi, sia per garantire un futuro produttivo all’Azienda ed al nostro territorio. 
 
Tengo, infatti, a precisare con fermezza che quanto detto non assume, assolutamente, funzioni legali di difesa della Ditta in questione in quanto non è una mia funzione e sinceramente poco mi interessa; mi interessa, invece, informare doverosamente e oggettivamente i cittadini nei Consigli Comunali con relazioni, non di certo asettiche, ma tecniche e molto di dettaglio vista la delicatezza della questione. In questi tre anni di mandato, ho da subito sollecitato tutti i soggetti attori della vicenda al fine di promuovere un lavoro sinergico e garante di tutti gli interessi coinvolti.
 
Essendo, infatti, una questione di tutela sia del diritto alla salute dei cittadini e dei lavoratori sia di salvaguardia del diritto al lavoro e non essendo, quindi, solo ed esclusivamente una questione politica, proprio per evitare strumentalizzazioni di sorta, la mia volontà e il mio dovere sono quelli di continuare a monitorare l’evolversi della situazione stimolando gli enti preposti ad effettuare i dovuti controlli previsti dalle normative vigenti, sollecitando l’Azienda a proseguire nell’opera di ristrutturazione e partecipando in maniera attiva sempre ed esclusivamente presso i tavoli tecnici istituzionali. Questa è la risposta concreta ai cittadini Gavardesi da parte dell’assesorato che rappresento: NON PAROLE MA FATTI, cosa che in passato non è stata mai fatta!
 
L’eredità che mi è stata lasciata è davvero importante in quanto non ho trovato una ferita aperta, ma uno squarcio molto profondo, probabilmente perché la ferita non è stata dovutamente curata in passato e a tal proposito mi sorge spontanea una domanda: questa ferita poteva essere guarita prima se fossero intervenuti con solerzia gli assessori di partita competenti, miei predecessori?
 
Lascio ai cittadini la risposta e concludo affermando, per esperienza lavorativa, che le ferite profonde guariscono se curate con oculatezza, attenzione, determinazione e con costanza senza semplicismi demagogici e propagandistici, come quelli scritti dal carissimo cittadino Corrado Morettini, che possono colpire l’opinione pubblica, ma che di fatto non sono nella maniera più assoluta attuabili da parte del mio assessorato, in quanto non di competenza dell’Amministrazione Comunale e per questo, se compiuti, illegittimi dal punto di vista giuridico.
 
Giungendo agli ultimi eventi denunciati a gran voce dal sig. Morettini, è doveroso informare correttamente i cittadini che, nel dicembre 2017, l’analisi delle polveri, raccolte dal tecnico comunale dell’ufficio ambiente in collaborazione con ARPA, accumulate presso le abitazioni limitrofe all’Azienda in questione è scaturita a seguito di segnalazioni, agli enti preposti, sia dei cittadini sia delle Fonderie e non da parte del Comitato.
 
Conseguentemente a ciò, in data 18 gennaio 2018, ATS Brescia mi ha trasmesso la valutazione di carattere sanitario in merito agli esiti delle analisi svolte sulle polveri, riportati nella relazione del Laboratorio ARPA di Milano dalla quale testualmente si evince che“…  la natura delle polveri depositate rappresenterebbero la componente piu’ pesante e quindi di maggiori dimensioni (maggiori di 100 micron) e pertanto non inalabili e non respirabili…..” “….per cio’ che concerne la possibile deposizione delle polveri su matrici vegetali, considerata la composizione delle polveri analizzate da ARPA, alla luce delle informazioni raccolte, seppure non nell’immediatezza dell’evento, non vi sono elementi di preoccupazione in considerazione del fatto che tali polveri sono facilmente rimovibili dai vegetali mediante l’azione meccanica costituita dal lavaggio con acqua corrente prima del loro consumo……” “…rileva altresì che la consapevolezza di condurre un’attività disciplinata da un’autorizzazione integrata ambientale (AIA) prevista dal D.Lgs 152/06…in un contesto residenziale deve far sì che la gestione non trascuri l’adozione di misure di mitigazione efficaci a tutela della popolazione residente nelle areecircostanti.”
 
Concludendo, ritengo doveroso evidenziare che il tempo richiesto di attesa debba essere certo ed infatti è stato stilato, da parte delle istituzioni preposte in fase di concessione dell’A.I.A., un cronoprogramma che scandisce i tempi di realizzazione delle opere di ristrutturazione delle Fonderie e che mi impegnerò a monitorare attentamente, attivando tutte le azioni di mia competenza e in mio potere secondo quanto la normativa vigente stabilisce.
 
La ringrazio dello spazio dedicatomi.
 
Cordiali saluti
 
Maioli Angela Elisa
Assessore Attività Produttive
Comune di Gavardo
 
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Pubblichiamo volentieri le sue considerazioni assessore, certi che i cittadini di Gavardo sapranno dare il giusto peso alle sue parole.

Però mi rimane un dubbio, da ignorante in materia. E mi piacerebbe che qualche esperto ci fornisse adeguata risposta: se i filtri delle Fonderie Mora non trattengono le polveri più pesanti, come affermerebbero le analisi Arpa, mi pare difficile che possano farlo con quelle più leggere, altrimenti dette polveri fini. Che ne è di loro?

Ubaldo Vallini

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