A scuola col Soccorso Alpino
di val.

Andare in montagna con consapevolezza ed in sicurezza. Questo l'obiettivo dell'incontro fra i ragazzi del Perlasca di Idro e i tecnici del Soccorso Alpino



Novantatre ragazzi, tutti quelli delle classi Quarte dell’Istituto Superiore Giacomo Perlasca, 15 tecnici del Soccorso Alpino della Valle Sabbia e sei unità cinofile, più una manciata di professori.
Questa la “forza” impegnata sul campo ieri a Idro per una giornata dedicata al modo giusto per approcciarsi alla montagna.

«Una giornata durante la quale abbiamo voluto trasmettere a questi ragazzi soprattutto delle informazioni, quelle assolutamente necessarie per vivere in consapevolezza l’ambiente montano e per evitare rischi inutili – ci ha detto Carlo Parini, capostazione del Soccorso Alpino della Valle Sabbia -. E’ uno scambio di conoscenze: per noi si è trattato di capire qual è il livello di conoscenze di questi ragazzi quando capita loro di fare un’escursione.
E poi chissà, magari col tempo a qualcuno di questi ragazzi verrà voglia di entrare nel Soccorso Alpino oppure in una altra delle tante associazioni di volontariato».

Utilizzo di strumenti come l’Arva quando qualcuno rimane sotto una slavina, coi ragazzi invitati a scovare lo strumento fra le scatolette disseminate nel prato a simulare un cumulo di neve; esperienze di orientamento e di lettura di cartine geografiche; utilizzo di strumenti tecnologici come i software cartografici in 3D o di “app” nella geo-localizzazione delle persone da trovare, ma anche del conosciutissimo Whats App; il fondamentale contributo dei cani e l’addestramento che devono sostenere e chi più ne ha più... si eserciti.

Queste le attività condotte all’aria aperta.
Prima i ragazzi hanno potuto visionare un video che documenta le complesse attività svolte dal Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e ne hanno dibattuto in aula magna.

Per gli studenti – questo almeno è stato l’obiettivo formulato dai docenti Fusi, Macrì e Bonera che con l’aiuto del Cnsas hanno proposto la manifestazione – c’è stata la possibilità di comprendere i propri punti di forza e di debolezza, per affrontare con maggior consapevolezza ed in sicurezza l’ambiente della montagna.

Fra le attività anche quella “in aula” condotta da un istruttore nazionale, sugli aspetti sanitari della permanenza in montagna.
«E stata una giornata veramente interessante – ci ha detto il professor Fiorenzo Bonera che al Perlasca insegna Educazione Fisica -. Sono convinto che a questi ragazzi, oggi sempre più esperti di realtà virtuali, si debba insegnare anche a vivere anche l’ambiente che li circonda e con la necessaria “fisicità”».

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