L'Ecomuseo guarda al turismo sostenibile
di Redazione

Dopo le numerose iniziative promosse negli ultimi anni, l’Ecomuseo del Botticino pensa al futuro in direzione di un turismo sostenibile, espressione di un arricchimento culturale a livello interiore ma anche economico


Sono davvero tante le iniziative promosse in questi ultimi anni dall’Ecomuseo del Botticino, nato nel 2006 e divenuto "Eco-Museo diffuso del Botticino" nel 2015, proponendosi come un progetto di valorizzazione dei luoghi della memoria della cavazione, dell’ambiente della montagna carsica bresciana e dei beni culturali degli 11 Comuni che fanno parte dell’ecomuseo, collegati fra loro in un ideale percorso museale.
 
Dopo gli iniziali quaderni dedicati alla cultura del marmo, è stato realizzato il bellissimo progetto “Sentiero degli antenati”, pensato per far conoscere personaggi significativi nati o vissuti in queste zone. Le immagini degli antenati, sagome installate all’aperto e abbinate a mappe del territorio, sono state collocate sulla ciclabile Gavardina al fine di attirare l'attenzione dei passanti e indurli a fermarsi. Le mappe illustrano beni culturali, agriturismo e itinerari.
 
Molto significative anche le iniziative promosse nell’ambito delle celebrazioni del centenario della Prima guerra mondiale, che si concluderanno proprio quest’anno con una mostra e la pubblicazione di un libro. 
 
Da ricordare anche il «Sentiero del Carso bresciano» e la definizione di numerosi itinerari dotati di adeguata segnaletica e pannelli indicatori.  
L’Ecomuseo ha sempre investito grandi energie, inoltre, nell’attività didattica, tramite l’organizzazione di corsi formativi e lezioni all’interno delle scuole.

Particolare attenzione è stata poi riservata, specialmente negli ultimi mesi, al tema enogastronomico. La rivalutazione delle più antiche tradizioni culinarie locali è passata attraverso piatti tipici come l’”óc de San Martì” di Paitone e il “casoncello di Sant’Andrea” di Nuvolento, pietanze tornate sulla nostra tavola grazie alle iniziative dell’Ecomuseo e dei Comuni coinvolti, che hanno assegnato ai piatti la qualifica di De.Co. e ne hanno incentivato la diffusione e la comparsa nei menù dei ristoranti locali. 
 
Con l’inizio del nuovo anno, l’Ecomuseo volge lo sguardo al futuro. La volontà è quella di puntate su un sistema territoriale volto a un turismo sostenibile, nell’ottica di una cultura che non solo ci arricchisca interiormente, ma che rappresenti anche un’occasione di crescita a livello economico. 
 
 
170907Gavardina_pista_ciclopedonale.jpg