La notte della Stella
di Cesare Fumana

Stasera all’imbrunire risuoneranno per le contrade della Valle Sabbia i Canti della Stella, per annunciare l’arrivo dei Tre Re.


Dalle Pertiche a Vallio Terme,
passando per il lago d’Idro e il Savallese, e scendendo fino a Roè seguendo il corso del Chiese, questa notte risuoneranno lungo la Valle Sabbia i canti che annunciano l’arrivo dei Re Magi.

È una tradizione che si perpetua da secoli quella del Canto della Stella alla sera della vigilia dell’Epifania in molti paesi della Valle Sabbia. Ancora oggi sono molti i gruppi di cantori che si formano per questa ricorrenza per portare avanti, a volte rinnovando, questa bella tradizione.

Alcuni gruppi ripetono sempre lo stesso canto facendo tappa di contrada in contrada, altri hanno un repertorio più vasto, aggiornato anche di recente.
La tradizione del Canto della Stella affonda le sue origini nel periodo della Controriforma, ed era diffusa per tutto l’arco alpino, ideata dalla Chiesa per contrastare il protestantesimo che aveva messo in dubbio il culto dei santi e anche dei Re Magi.

La Valle Sabbia
è una delle poche zone dove questa tradizione è rimasta intatta, mentre nel resto della zona alpina è quasi del tutto scomparsa. Anche in alcuni borghi dell’Alto Garda al confine con la Valsabbia questa tradizione è rimasta: gruppi del Canto della Stella esistono tuttora a Costa di Gargnano e a Tignale.

In alcuni paesi permane anche l’usanza di raccogliere offerte, che vengono destinate in beneficenza; un tempo erano anche prodotti alimentari da devolvere alla parrocchia o ai bisognosi.

Per scaldarsi,
nel pellegrinare di borgo in borgo, viste temperature rigide di inizio gennaio, è d’uso per i cantori bere vin brulé o brodo caldo. A tarda notte, dopo aver compiuto il giro di rito, ai cantori viene offerta una cena, spesso a base di polenta tiragna.
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