Rinvenuto frammento del paraurti della Panda
di Jessica Freddi

Il pezzo di paraurti riconosciuto dai familiari appartenente all’auto di Pietro Giordani, il giovane di Gargnano scomparso dal 22 dicembre, è stato rinvenuto sulla spiaggia vicino a Campione del Garda


Ancora nessuna notizia di Pietro Giordani, il giovane scomparso da Gargnano la sera di venerdì 22 dicembre.

Le ricerche sono riprese a pieno ritmo dopo che nella giornata di lunedì da un gargnanese sulla spiaggia del Prà de la Fam di Tignale, un chilometro più a sud di Campione, è stato trovato un frammento di 70 cm del paraurti anteriore di una Panda rossa: pare sia stato riconosciuto dai famigliari come quello della vettura di Pietro Giordani perché riparato in precedenza con del silicone. Non si esclude quindi che il paraurti possa essere stato trasportato verso sud dalla corrente del lago in seguito ad un incidente o ad un gesto estremo

Per cui le ricerche si sono spostate anche in acqua, in particolare a Campione, dove sono stati controllati i fondali e la zona vicina alla costa.

Il Soccorso alpino, i carabinieri e i vigili del fuoco avevano interrotto le loro ricerche ufficiali sabato 30, anche se la comunità non si era fermata: Ludovico Giordani, fratello di Pietro, aveva infatti lanciato un appello sui social network, affinché le ricerche proseguissero tra amici e conoscenti, raccogliendo circa una trentina di persone che, divise in diverse squadre, hanno setacciato ulteriormente la zona montagnosa dell’entroterra sopra i comuni di Gargnano e Limone.

“Chissà che andando a caso non si trovi qualcosa”, aveva detto Ludovico, che, dalla mattina di Natale,  quando è stato lanciato l’allarme, è sulle tracce del fratello e della sua auto, una Panda rossa, anch’essa apparentemente svanita nel nulla.

Vane infatti anche le ricerche sulla targa dell’auto effettuate tramite i lettori automatici delle targhe presenti sulle principali diramazioni lombarde, e quelle eseguite attraverso i filmati delle telecamere stradali, che, per ora, non hanno intercettato l’auto di Pietro.

È anche per questo che le forze dell’ordine hanno continuato a concentrarsi sulle zone montuose dell’Alto Garda, per spingersi fino al Lago d’Idro.

Al momento non si esclude nessuna ipotesi, dal gesto estremo all’allontanamento volontario: oltre alle ricerche sul territorio, le indagini si sono spostate anche sul fronte della vita privata del ragazzo, per cercare di intercettare, ad esempio, eventuali movimenti bancari insoliti sul suo conto corrente.
Elicotteri, guardia costiera, sub, ed ogni forza dell’ordine stanno battendo il territorio senza lasciare nulla al caso, e l’appello è stato diramato anche a livello nazionale, nella speranza di trovare qualche indizio utile.
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