Io non so parlar d'amore
di John Comini

Oggi è la festa della famiglia. Chiedo scusa se parlo del mio matrimonio. Mia moglie brontolerà, non voleva che lo facessi. Ma io sono uno zuccone e lo scrivo lo stesso...


Del resto, è stata lei a scegliermi tra mille, eh! Sono passati 40 anni da quando ci siamo detti quel fatidico sì. È successo un’estate del 1977, il 24 luglio, nella chiesetta di San Fermo, a San Felice. Era domenica, se ci fossimo sposati di sabato i miei avrebbero dovuto chiudere il negozio, e allora sai che pena per il cassetto santo e benedetto…È successo dopo pochi anni che andavamo a morose. Ero partito per il militare (alpino a Cuneo, Napoli e Merano) e non sapevo nemmeno che lei mi aveva già scelto. La scintilla è scoccata alla festa tra amici di un ultimo dell’anno. Ed è stato l’ultimo giorno in cui sono stato felice (gli uomini sposati capiranno la mia profonda ironia…ironia?!). Giravamo per le colline, in Vespa e senza casco (a quel tempo si poteva) e con il vento in faccia cantavamo Baglioni…

“E lungo il Tevere che andava lento lento
noi ci perdemmo dentro il rosso di un tramonto
fino a gridare i nostri nomi contro il vento
tu fai sul serio o no...
tra un valzer pazzo, cominciato un po’ per caso
tra le tue smorfie e le mie dita dentro il naso
noi due inciampammo contro un bacio all'improvviso
è troppo bello per essere vero
amore mio
ma che gli hai fatto tu a quest'aria che respiro
e come fai a starmi dentro ogni pensiero
giuralo ancora che tu esisti per davvero...
amore mio
ma che cos’hai tu di diverso dalla gente
di fronte a te che sei per me così importante
tutto l’amore che io posso è proprio niente...”

Cara Emi, adesso ti scrivo 40 ragioni per cui ti sposerei anche oggi (facciamo domani…)
1)    sei la mamma di Andrea
2)    la pensi come me su quasi tutto
3)    sei innamorata del tuo John…spero
4)    sei sincera
5)    sei onesta
6)    sei attaccata alla famiglia
7)    hai fede in Dio che è Padre
8)    speri sempre, nonostante tutto
9)    vuoi bene alle tue sorelle, ai tuoi fratelli, ai tuoi nipoti, insomma a tutti gli Avanzi
10)    apprezzi che io faccia teatro
11)            mi hai insegnato a guidare l’auto
12)    ti arrabbi quando vedi la maleducazione e le cattiverie
13)    fai i mestieri senza farmelo pesare
14)    sei brava a cantare
15)    non sopporti le ingiustizie e l’arroganza dei potenti
16)    ti piace invitare la gente a pranzo (o a cena)
17)    sai cucinare come la nonna Ghita
18)    dici quello che pensi anche se costa
19)    non sei una spendacciona (e infatti ghé n’hom gnà gì che chönta dù…)
20)    hai gusto nell’arredare la casa
21)    ti piace girare tra i mercatini e le robe vecchie (mi hai trovato lì?)
22)    non ti dai mai delle arie
23)    ti piacciono le belle musiche
24)    apprezzi l’arte
25)    capisci le mie battute (quasi sempre…)
26)    stai dalla parte dei più deboli
27)    sei timida
28)    pensi davanti al fuoco
29)    sei malinconica per il tempo che passa
30)    vuoi bene alle persone che non sono amate
31)    sei bellissima quando sorridi (quindi raramente, eh eh eh)
32)    ti piace viaggiare (anche a me…ma con i libri o la tele)
33)    sei contenta se sono contento
34)    chiacchieri con le tue amiche (ore e ore e ore)
35)    pensi sempre a chi è in difficoltà (lo sai di chi parlo)
36)    hai le espressioni dialettali che mi fanno ridere (e a volte le metto negli spettacoli)
37)    mi lasci guardare le partite  (e pazienza se sei milanista perché ti piaceva Rivera…)
38)    sei legata alle tue radici ed ai valori di un tempo
39)    sei legata al tuo paese (ma io sono di Salò, eh eh eh)
40)    aspetti da me un libro (ma non ho mai tempo di scriverlo)

In effetti sono anni che ti  ho promesso di scrivere un libro. In fondo, il libro vero è la nostra vita, è la vita di Andrea… Ci sono ancora molte pagine bianche da scrivere, con la penna dell’amore.
Sul cartoncino delle partecipazioni avevamo messo una poesia di Edgar Lee Masters, ricordi?

“E adesso so che bisogna alzare le vele
e prendere i venti del destino,
dovunque spingano la barca.
Dare un senso alla vita può condurre a follia
ma una vita senza senso è la tortura
dell’inquietudine e del vano desiderio
è una barca che anela al mare eppure lo teme.”

Certo ci fu qualche tempesta, alcuni momenti avresti voluto buttarmi giù dalla barca, altri momenti non c’era il vento che soffiava. Ma finché la barca dell’amore va…dovrai sopportarmi! Quarant’anni di martirio, non so se mi spiego! Qualcuno mi ha detto: 100 di questi giorni!  E io gli ho risposto: Mi vuoi così male!?
Cara Emy, io non so parlar d’amore, ma so che tu mi capisci…

 “Passa il tempo
sopra il tempo
ma non devi aver paura
sembra correre come il vento
però il tempo non ha premura
Piangi e ridi come allora
ridi e piangi e ridi ancora
ogni gioia ogni dolore
poi ritrovarli nella luce di un'ora”
(De André)

Auguri di buon anno e buona vita a tutti, con un brano tratto da “W il parroco” del mitico Gruppo Teatrale Gavardese…
Bülo dele Acli.- L’ultim del’an bisogna mangià la galina, el prim del’an el porsel!
Mitraglia.- E perché?
Bülo.- Perché la galina la pucia endré e el porsel el para avanti. O egnorant!
Mitraglia.- E anché la me mama la me fa la galina empinìda.
Bülo.- L’è propis vero: chi nass cojò castig de Dio. Poer Mitraglia! Te set ruinatt apò chest’an. E chel che se fa el prim del’an, s’el fa tött l’an. Me sa che anche chest’an de gnare t’en catet sö puchine!
Mitraglia.- Chi, me? Giuro che no ensema ala prima fomna che me pasa davanti (passa la perpetua) Fom la seconda alà.
Bülo.- (ridendo a più non posso) Aiuto, aiuto! So drè a pisam adoss…
Mitraglia.- Chel che se fa el prim del’an s’el fa tött l’an…

Ci sentiamo l’anno prossimo, a Dio piacendo

maestro John Comini

Nelle fotografie farete fatica a riconoscermi… Quando mi sono sposato pesavo 64 chili (e mangiavo più di adesso!). Ma poi ogni anno ho messo su un chilo… Del resto, mangiare per noi sposati è l’ultima soddisfazione che ci è rimasta… oh vita!

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