Cava sul Tesio, la risposta della Polizia locale
di Comitato per la salvaguardia del Tesio

Soddisfazione del Comitato di volontariato per la salvaguardia del Tesio per il parere tecnico fornito dal Comandante della Polizia locale di Gavardo in merito al passaggio di mezzi pesanti in via degli Alpini e in via Fornaci


Gentile direttore,
aggiorniamo la comunità gavardese sull’interessante sviluppo della vertenza relativa alla riapertura della cava sul Tesio.

Il Comitato per la salvaguardia del Tesio, considerato che fino ad oggi le Autorità pubbliche sollecitate non hanno risolto la questione, in data 6 novembre 2017 ha presentato al Comandante della polizia locale di Gavardo un’istanza di parere tecnico in merito all’idoneità di via degli Alpini a sopportare il traffico pesante generato dall’eventuale apertura della cava sul Tesio in termini di condizioni di sicurezza stradale e di rischio.

Il Comandante
ha fatto pervenire al Comitato in data 4 dicembre 2017 il proprio parere tecnico, dove ha precisato che “è del tutto evidente che il transito di mezzi pesanti in strade strette ed in centro abitato crea pericolo alla pubblica circolazione, ho pertanto proposto in primis la necessità di un percorso alternativo dedicato allo scopo ed in subordine alcune misure che possano mitigare i rischi di incidenti”.

Va evidenziato che il Comandante ha allegato al parere di cui sopra un ulteriore parere che lo stesso Comandante aveva precedentemente fatto pervenire all’Ufficio tecnico comunale dietro richiesta del medesimo. Si tratta di un parere in cui il Comandante solleva giustificate perplessità in merito al mancato studio del problema della sicurezza e alla mancata analisi dei rischi conseguenti alla larghezza della strada decisamente insufficiente nonché suggerisce di affidare ad un ufficio comunale - e non alla controparte - il compito di valutare lo stato dei luoghi e l’idoneità a sopportare il traffico pesante.

Il parere inviato dal Comandante all’Ufficio tecnico termina poi con una serie di proposte. In primis il Comandante auspica una soluzione - già sostenuta con forza dal Comitato in tutte le istanze presentate alle Autorità pubbliche coinvolte - che è l’unica praticabile, nel rispetto dei diritti patrimoniali e non patrimoniali della comunità: si tratta della creazione di un percorso alternativo a via degli Alpini per raggiungere la cava, evitando il transito nel centro abitato. In subordine il Comandante propone all’Ufficio tecnico la limitazione della velocità a 30km/h e la limitazione della massa/dimensioni dei veicoli pesanti: si tratta però di meri palliativi.

In ulteriore subordine il Comandante suggerisce di utilizzare via degli Alpini secondo fasce orarie: in alcuni orari solo mezzi pesanti, in altri solo traffico leggero. A tale proposito il comitato si oppone con forza.

La via in questione è pacificamente una strada pubblica, con la conseguenza che impedire agli utenti di via degli Alpini di percorrerla liberamente è palesemente illegittimo: in particolare, impedire ai residenti della zona di accedere liberamente alle proprie abitazioni e/o di uscirne liberamente in base alle proprie esigenze quotidiane violerebbe gravemente sia i diritti a carattere patrimoniale che quelli a carattere non patrimoniale dei medesimi. Potremmo tranquillamente dire “oltre al danno la beffa”!

È vero che il Codice della Strada consente al Comune di “limitare la circolazione di tutte o di alcune categorie di veicoli”, ma la legge precisa che tali limitazioni devono essere giustificate da accertate esigenze di prevenzione degli inquinamenti e di tutela del patrimonio artistico e naturale: nel caso di specie, invece, le limitazioni della circolazione sarebbero giustificate unicamente da un interesse meramente privato dell’impresa cavatrice a raggiungere la cava più agevolmente. Il Comitato si chiede poi con quali modalità di controllo il Comune intenderebbe garantire il rispetto delle fasce orarie: è noto a tutti che gli autotrasportatori, pur di fare i viaggi preventivati, sono disposti a correre qualche rischio in termini di contravvenzioni stradali. In particolare il Comitato si chiede se il Comune ha già preventivato una postazione di controllo fissa alla base di via degli Alpini con poliziotto locale sempre pronto a sanzionare i contravventori. O forse il Comune si aspetta che siano i residenti a controllare e denunciare i contravventori?

Concludendo, il Comitato - anche alla luce del significativo parere tecnico espresso dal Comandante della polizia locale del Comune di Gavardo - ha presentato in data 10 dicembre 2017 un’ulteriore istanza di intervento alle pubbliche Autorità già coinvolte a partire dal dicembre 2016 (quali Prefettura, Provincia, Corte dei Conti, Procura, Anac) nonché alle Autorità amministrative del Comune di Gavardo (dal vicesindaco a tutti i consiglieri comunali) compresi i funzionari responsabili dell’Area territorio ed Infrastrutture perché risolvano sollecitamente la vertenza in questione nel pieno rispetto dei diritti patrimoniali e non patrimoniali della comunità residente in via degli Alpini nonché di tutti gli utenti della via: il che significa una cosa sola, la cava va raggiunta con un percorso alternativo a via degli alpini.

Il Comitato di volontariato per la salvaguardia del Tesio è sempre vigile.

Comitato per la salvaguardia del Tesio

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