Forza Anita
di Ubaldo Vallini
Da più di 7 anni Anita sta lottando contro un aneurisma che l’ha ridotta in stato vegetativo. A farle compagnia in questo lungo viaggio, ci sono mamma Piera, papà Agostino e tanti amici
Accadde a febbraio del 2010, Anita era una splendida giovane donna di 33 anni ed abitava a Casto. Forse i sintomi non furono riconosciuti subito, forse non era nemmeno possibile farlo.
Precipitò in coma e ogni tentativo farmacologico o chirurgico di farla tornare quella che era prima fallì.
Anita però continua a tenere duro.
Oggi è ospite della Passerini di Nozza, accudita e coccolata oltre che dal personale della Fondazione anche da un nutrito gruppo di familiari e di amici, che insieme a lei stanno percorrendo questo faticoso viaggio, fatto di continue stimolazioni, di condivisione di ricordi, letture a tutte le ore, tanta musica.
Molti di loro giurano di aver letto ogni tanto negli occhi di Anita un barlume di coscienza. E questo basta per andare avanti.
Avanti all’interno della struttura di Nozza soprattutto, ma anche fuori.
Come quello che stanno facendo Paola e Silvia, giovani donne una di Sabbio Chiese e l’altra veronese, compagne di vita. Paola e Silvia, oltre che curare il corpo di Anita non perdono occasione per portarla a spasso con loro.
Così, sempre camminando a fianco di Anita, nel 2016, Paola e Silvia hanno raggiunto in bicicletta Medjugorje per chiedere grazia alla Madonna.
E lo scorso mese di novembre, questa volta a piedi e sempre indossando la maglietta da loro creata che riprende un cuore e le scritte Forza Anita, da Isola della Scala, nel Veronese, insieme ad un gruppo di amici hanno raggiunto con la medesima intenzione la Madonna del Frassino, a Peschiera del Garda.
“Campagne di sensibilizzazione” le potrebbe chiamare qualcuno.
Per noi sono una straordinaria testimonianza caritatevole di fede e di solidarietà umana.
E chissà che la speranza di un miracolo non possa essere soddisfatta.