Polemica
di Luca Rota

Come giudichiamo qualcosa al fine di ritenerla giusta o sbagliata?


Per prima cosa servirà un giudizio (e, di conseguenza, un metro di giudizio) che di solito dipende da chi viene eletto in posizione di giudice. Poi si vaglieranno le diverse opinioni a riguardo, e successivamente si avrà un responso.
 
Per la maggiore, verrà ritenuto giusto tutto quanto espresso, o fatto da un’entità (che chiameremo tizio) appartenente al proprio stesso gruppo (orbitante su posizioni con le quali si è in accordo), mentre sarà sbagliato quanto invece espresso da un’entità appartenente ad un gruppo avverso (con cui si è in disaccordo). 
 
Ergo si parlerà di “giusto”, quando si dovranno difendere le posizioni espresse dal proprio compagno di partito, sezione, movimento, gruppo clericale, squadra di calcetto o gruppo di lavoro. Senza generalizzare s’intende, ciò dipenderà dal grado di onestà intellettuale del giudice di turno, e di chi lo circonda. 
 
Ma proviamo a cambiare angolo di veduta, mantenendo sempre lo stesso pensiero (quello formulato da tizio), che in questo caso non risulterà essere appartenente ad alcun partito, sezione, chiesa, gruppo di lavoro, di preghiera o squadra di calcetto. A meno di clamorosi colpi di scena, quanto espresso da codesta entità verrà etichettato come polemica. 
 
Chiunque sarà il destinatario di tale pensiero, dirà che tizio sta facendo polemica, che tradotto in parole più che povere significherà: se sei dei miei, qualunque cosa tu dica (basta che non vada contro di me, contro il partito, il gruppo, il movimento e compagnia bella), stai dicendo il giusto; ma se non stai con me e, anzi, sei critico verso le mie posizioni e quelle del gruppo di cui faccio parte, allora fai polemica. 
 
Ecco cosa differenzia il “fare polemica” dal dire le “cose giuste”: militare in questo o in quel gruppo. Che sia un partito, un movimento, una congrega o una squadra di calcetto, fa poca differenza. Basta solo che si sia disposti a conformarsi ad un pensiero precostituito, senza avere la pretesa di metterlo in dubbio, né di poter esprimere la propria opinione. Altrimenti si diventa polemici. Semplice vero? (chi risponde di no è chi sta facendo polemica).
 
 
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