Il presepio di Cesare
di John Comini

Oggi è andato in Paradiso Cesare Cavagnini, l’amico di tutti. E oggi, come per incanto, è apparso il “suo” presepio. È un presepio molto grande, grande come il suo cuore...


Ci sono le dolci colline del suo amato paese, Gavardo. Ci sono le case del suo adorato borgo, il Borgo del Quadrèl, dove era stimato da tutti e dove insieme ai suoi numerosi, fedeli e disinteressati amici dava tutto se stesso per creare iniziative di condivisione. E c’è la casa di Cesare, dove appare alla finestra la sua amata Maddalena che lo attendeva sempre per cena, anche se lui aveva sempre fretta di correre via a dare una mano a qualcuno.

Ci sono le strade e le vie dove sfreccia il figlio Diego pedalando in bicicletta verso la Casa San Giuseppe, per lavorare insieme alle brave e gentili suore. Ci sono le piazze, dove Cesare inventava, con il suo fantastico gruppo di amici, mille iniziative: anguriate, spiedi, pellegrinaggi, estemporanee di pittura, biciclettate e altre occasioni di incontro e di solidarietà.

Nel presepio di Cesare ci sono i musicisti, che suonano incantevoli melodie al ritmo della banda. Ci sono le feste danzanti, il teatro dei commedianti, c’è il rogo della “vecia” e il Carnevale. E che allegria ha portato a tutti, grandi e piccini, sfilando insieme alle scatenate “majorott” brasiliane con le gambe leggermente pelose…

Nel presepio di Cesare c’è la Madonna di Paitone, che la sua famiglia ha sempre pregato con una devozione particolare. Nel presepio di Cesare ci sono dei “pastorelli” speciali, c’è un insieme di persone legate dal vincolo dell’amicizia e del dono verso gli altri. Perché, come ha scritto Gabriele Abastanotti rivolgendosi all’amico Cesare con commoventi parole, “posso assicurarti di aver già parlato con gli amici del borgo e attenendoci ad un tuo specifico desiderio continueremo a promuovere le nostre iniziative e già dopo il presepio provvederemo a definire in nuovo programma 2018. Vai tranquillo e sii sicuro che la tua presenza sarà sempre con noi… ”.

Nel presepio di Cesare c’è Gesù Bambino che gli sorride, perché Cesare ha sempre voluto bene a tutti i bambini. Questa notte, nel presepio di Cesare le stelle brilleranno di una luce ancora più intensa. E nello sconfinato silenzio si sentirà la sua voce tenorile: “Forsa gnari, ché anche chest’an ghé la fomm a finì el Presepio!”.
 
John Comini
 
Grazie a Gabriele Abastanotti per le struggenti parole dedicate a Cesare.
Le foto sono ricavate dal libro “1982-2012 Trent’anni di vita del Borgo del Quadrèl” in cui Cesare scriveva, pensando ai volontari del Borgo: “Ci siamo divertiti… ma ci siamo sempre distinti nell’aiutare quanti erano nel bisogno. A chi ci ha chiesto, non abbiamo mai detto di no. I sentimenti più puri e il bene fatto restano nel nostro cuore”.
Grazie, Cesare. 
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