Col presepe in corsia
di val.

«Non so perchè, ma è successo, credo che sia una volontà arrivata dall'alto» così lo scultore Massimo Pasini ha spiegato la presenrza dei suoi presepi nei locali dell'ospedale di Gavardo



«Perché l’ospedale è il luogo della bontà e dove c’è bontà c’è il Signore che viene».
Così don Pierluigi all’omelia domenicale, che nella chiesetta dell’ospedale di Gavardo ha preceduto la presentazione e la benedizione dei presepi che Massimo Pasini, noto scultore valsabbino di Provaglio, ha voluto allestire.

Non a caso sistemati in quegli ambienti «dove il dolore e le preoccupazioni riescono a trasformarsi in occasioni di vicinanza fra esseri umani».
La più grande e complessa delle opere lignee che Pasini ha dedicato al Natale, un presepe composto da una quindicina di statue realizzate più di vent’anni fa, è stata sistemata nell’atrio ed è visibile a tutti.

Poi ce n’è uno in chiesa e ce ne sono altri due nel reparto di Oncologia, ambienti che lo stesso Pasini da qualche tempo si trova a dover frequentare.

«Siamo onorati di ospitare queste pregevoli opere d’arte che ci terranno compagnia fino all’Epifania – ha detto per tutti il primario dottor Giovanni Migliosi -. E siamo commossi per questo gesto del nostro paziente Massimo Pasini: significa che stiamo procedendo nella giusta direzione e che tutto il lavoro di attenzione alla persona che viene svolto nel nostro reparto dà dei buoni frutti».

.nella foto di gruppo, Massimo Pasini con la moglie e i responsabili del reparto di oncologia.


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