Amici della Terra: «Nuovo gestore super partes e riconoscimento di lago naturale»
di Cesare Fumana

Il convegno di ieri a Villanuova ha fatto il punto sulle azioni intraprese dall’associazione Amici della Terra e Legambiente Lombardia sulle questioni del lago d’Idro e ribadito le richieste lanciate in una petizione che sta trovando consensi


“Il fiume Chiese e il suo lago d’Idro: il valore del deflusso minimo vitale ovunque nei corsi d’acqua, per approdare alla gestione oculata della risorsa, preziosa per tutti”. È questo il titolo del convegno svoltosi questo sabato mattina nella sala consiliare di Villanuova sul Clisi, organizzato dall'Associazione ambientalista Amici della Terra e Legambiente Lombardia nella quale si è fatto il punto delle azioni intraprese dalle associazioni ambientaliste sulle questioni del lago d'Idro.

Ad introdurre i lavori è stato il presidente degli Amici della Terra, Gianluca Bordiga che ha presentato il lavoro compiuto in questi anni a difesa del patrimonio ambientale del lago di Idro.

Azione legale
«Oggi la nostra attività – ha illustrato Bordiga – si caratterizza da un’ampia azione legale contro il progetto delle nuove opere della Regione Lombardia, progettate dal 2008 per riuscire ad attuare quella regola di gestione approvata dalla Giunta regionale nel marzo 2002, che prevede “ancora” una escursione verticale fino a 3,25 metri, che se verrebbe nuovamente attuata sarebbe senza dubbio nuovamente dannosa per il lago; la nostra azione legale è sfociata anche in un pesante esposto penale alla Procura della Repubblica di Brescia, consegnato ai Carabinieri nel giugno 2016, che ha evidenziato ben quattro reati del codice penale, per disastro ambientale».

Problematiche ambientali

«Inoltre da due anni – prosegue il presidente – abbiamo iniziato a concretizzare quello sguardo attento alla realtà del fiume Chiese, al quale in lunghi tratti viene tolto il deflusso minimo vitale per ragioni produttive, per l’immenso comparto agricolo della pianura Padana che produce mais per trinciato, produzione idrovora, e lo irriga ancora oggi con la tecnica cosiddetta a scorrimento, inondando i campi. L’acqua viene inoltre utilizzata dalle decine di piccole centraline di produzione idroelettrica, che per quel poco di produzione che fanno causano alterazioni ambientali notevoli, sproporzionate».

Richiesta di un gestore super partes
«In questa nostra attività abbiamo incontrato la sensibilità e l’organizzazione di Legambiente Lombardia, con la quale abbiamo instaurato una splendida collaborazione, che oggi ci vede impegnati insieme a far accogliere ai Comuni dell’asta del Fiume Chiese la nostra proposta di un ente gestore super partes che possa realizzare un bilancio idrico, possa verificare lo stato delle varie concessioni, possa stabilire una priorità delle concessioni in essere, e in caso di crisi idrica, possa quindi finalmente indurre a fare ogni sforzo possibile per attuare una irrigazione moderna, possa quindi arrivare ad una gestione oculata della risorsa, perché dobbiamo arrivare a rispettare il deflusso minimo vitale in ogni tratto dei corsi d’acqua e degli specchi d’acqua, come sono per natura il fiume Chiese e il suo lago d’Idro».

L’impegno del ministero dell’Ambiente
L’altra richiesta formulata direttamente al ministero dell’Ambiente, quella che il lago possa ritornare la sua classificazione naturale, ovvero di “lago naturale d’origine glaciale” rientrante nel novero dei grandi laghi alpini.
Collegato via Skype, perché impossibilitato per impegni di lavoro a lasciare Roma c’era Carlo Maria Medaglia, capo della segreteria tecnica del Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, che conosce le questioni legate al lago d’Idro e si è impegnato ad organizzare un incontro anche con il capo della segreteria tecnica del ministro dell’Agricoltura invitando anche i rappresentanti delle associazioni ambientalisti per valutare quale percorsi seguire per poter conseguire questo risultato.

Deflusso ecologico funzionale
È poi intervenuto il prof. Maurizio Siligardi, ecologo fluviale, già docente all’Università di Trento, che nel suo interessante intervento ha spiegato come funziona l’ecosistema fluviale, quali sono i rischi quando i fiumi, comprese le rive, subiscono alterazioni, e i danni che provocano le numerose centraline lungo i corsi dei fiumi (lungo il Chiese sono 19, un’altra è in costruzione adesso a Gavardo).
«Centraline – ha spiegato il professore – che a livello di produzione forniscono lo 0,16% dell’energia nazionale e hanno convenienza economica solo per gli incentivi statali».
Infine, per mantenere in vita i corsi d’acqua non si deve parlare di deflusso minimo vitale, bensì di deflusso ecologico funzionale.

Interessante la relazione fornita dall’ing. Luigi Mille, dirigente regionale Aipo, gestore del lago d’Idro dall’estate 2017, sull’andamento della stagione 2017 della regolazione del lago. Impossibilitato ad essere presente, la relazione è stata letta integralmente. Ne riferiamo a parte.

La posizione dell’amministrazione comunale di Idro
Il sindaco di Idro, Giuseppe Nabaffa, vicino alle posizioni degli Amici della Terra, ha ricordato che da quando c’è un nuovo gestore sono molto migliorati i rapporti con l’Aipo. Ha poi informato che l’Anac ha aperto un fascicolo in base all’esposto presentato nel maggio scorso dal Comune di Idro in riferimento all’appalto di Regione Lombardia sulle nuove opere, vinto dal Itinera Spa con un consistente ribasso del 36%.
Ha poi annunciato che nel consiglio comunale di questo lunedì sarà approvata la petizione degli Amici della Terra, già votata all’unanimità dal Comune di Acquafredda.

Acqua bene comune
Don Gabriele Scalmana, responsabile della Pastorale del Creato per la Diocesi di Brescia, si è ricollegato all’enciclica “Laudato Si’” di Papa Francesco, e ribadito l’importanza di salvaguardare l’ambiente e l’acqua, quale bene comune.

Nuovi stili di vita
Ha concluso i lavori Dario Balotta, consigliere regionale di Legambiente Lombardia, presente in sostituzione della presidente Barbara Meggetto, che ha espresso apprezzamento per le attività fin qui condivise con gli Amici della Terra ed ha allargato il discorso alla difesa dell’ambiente, della necessita di nuovi stili di vita più ecocompatibili e della necessità di creare una nuova mentalità nelle persone.
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