«Povertà educative»
di Federica Ciampone

Un incontro interessante e ricco di spunti di riflessione quello che si è svolto ieri pomeriggio a Villanuova tra il mondo cooperativo e quello istituzionale. Al centro del dibattito un'analisi delle povertà educative del nostro tempo


A cosa ci riferiamo quando parliamo di «povertà educativa»? Si tratta della “privazione, da parte dei bambini e degli adolescenti, della possibilità di apprendere, sperimentare, sviluppare e far fiorire liberamente capacità, talenti e aspirazioni”. Questa la definizione coniata da Save the Children per descrivere l’impossibilità, per molti bambini e ragazzi, di imparare e di esprimere sè stessi e le proprie potenzialità. Ed è stata proprio questa condizione l’oggetto dell’incontro tra mondo cooperativo e istituzionale che si è svolto nel pomeriggio di ieri, 17 novembre, nella sala consiliare di Villanuova.
 
Il convegno è stato introdotto da Giovanna Ferretti, consigliera della Cooperativa Sociale Area, che ha subito precisato come un dialogo a più livelli tra cooperazione e istituzioni fosse non solo possibile, ma anche auspicabile, dal momento che i servizi alla persona sono un “terreno comune” di lavoro e d’interesse.
 
Dopo i saluti di Massimo Brassoli, presidente del Consorzio Laghi, la parola è passata a Valerio Corradi, docente di Sociologia del Territorio all’Università Cattolica di Brescia, che ha inaugurato la sessione dedicata specificamente al territorio della Valle Sabbia. 
 
“Partire da una prospettiva locale è fondamentale per osservare e capire le manifestazioni della povertà educativa e per attivarsi per risolverle”, ha detto Corradi. “La Valle Sabbia è un territorio ad elevata differenziazione, sia territoriale che a livello di popolazione, che varia molto tra grandi e piccoli centri abitati. Una nota molto positiva è che il tasso di natalità è superiore alla media lombarda e italiana in diversi Comuni valsabbini; d’altro canto, l’indice di vecchiaia cresce, il peso demografico della fascia 0 – 17 anni diminuisce costantemente e si sta assistendo a una diminuzione del numero medio di componenti delle famiglie”. 

Ciò significa che la povertà educativa esiste
e interessa anche il territorio locale, manifestandosi attraverso diversi segnali: la precarietà lavorativa, la fragilità relazionale di molti giovani, il deficit della partecipazione e l’enorme divario a livello di istruzione tra svantaggio ed eccellenza. In Valle, infatti, i laureati con lode non mancano, ma spesso sono costretti ad andare all’estero per vedersi riconosciute determinate competenze o ad accontentarsi di attività di ripiego.

“Bisogna andare verso un progetto locale per i giovani valsabbini, un progetto che si basi sui punti di forza del territorio”, ha concluso Corradi.
 
Ma quali sono questi punti di forza? Ne ha parlato Giovanmaria Flocchini, presidente della Comunità Montana di Valle Sabbia. “Da Paitone a Bagolino, la Valle Sabbia ha sempre avuto un fortissimo senso di appartenenza. Tra i 25 sindaci della Valle c’è unità e c’è sempre stata un’attenzione particolare per il sociale, un tema verso il quale siamo da sempre attivi e sensibili”. Flocchini ha parlato anche dell’offerta formativa in alta Valle, che è molto migliorata nel corso degli anni, e della necessità di puntare a dare ancora più opportunità dal punto di vista dell’istruzione.
 
Michele Zanardi, sindaco di Villanuova, ha precisato che la differenza, in ogni caso, la fanno la comunità e soprattutto le famiglie che ne fanno parte. “Bisogna stimolare i bambini, fin dalla più tenera età, a sviluppare talenti attraverso contenuti, servizi e offerte; le opportunità hanno bisogno di occasioni”.
 
La seconda sessione del convegno ha esteso queste riflessioni al piano regionale ed europeo. Elisabetta Dodi, pedagogista e responsabile del settore minori e famiglia di Lombardia Sociale, ha parlato di funzioni educative e comunità educanti al giorno d’oggi. Gli impegni e le prospettive sul piano regionale ed europeo sono stati esposti da Gian Antonio Girelli, Consigliere valsabbino in Regione Lombardia, e Luigi Morgano, deputato bresciano al Parlamento Europeo. 
 
La riflessione conclusiva è stata affidata a Luca Bonini, direttore dei consultori familiari “Nodi” della Cooperativa Sociale Area.


In foto i relatori della prima e della seconda sessione del convegno
 
 
 
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