Trivelle anfesi
di val.

In accordo con l’amministrazione comunale a2a sta scavando ad Anfo un pozzo per uso potabile che, se l’ex sindaco, si troverebbe a ridosso di una vecchia discarica


Poco tranquille le acque ad Anfo, non quelle del lago, ma quelle che si agitano in municipio e che come primo risultato avevano portato alla sostituzione del vicesindaco, reo, a quanto pare, di aver chiesto al Demanio di controllare un presunto abuso.

Se la vicenda del Belvedere, che già abbiamo trattato su queste colonne, era stata da noi indicata come “vaso di Pandora” per le amministrazioni anfesi, questa che riguarda il pozzo che a2a sta trivellando in mezzo al paese per collegarlo all’acquedotto comunale potrebbe rivelarsi essere un vaso di tutt’altro genere.
Perché di spazzatura si tratta.

Secondo l’ex sindaco Gianpietro Mabellini, infatti, a circa 20/30 metri dallo scavo esisteva un tempo una discarica comunale.

«Erano i tempi della Seconda guerra mondiale e tutta la raccolta dei rifiuti del paese, che a quel tempo era porta a porta, confluiva in una grande buca – ci racconta -. Quella discarica è ancora lì e non è mai stata bonificata: quando era quasi piena l’operaio del Comune provvedeva ad incendiarla per creare ulteriore spazio.
Quando è stata considerata satura gli è stato messo sopra uno strato di terra e nulla più».

Scavare per credere, verrebbe da dire, visto che sia in municipio sia in a2a di questo sito sembra non ne abbiano mai sentito parlare.
Mabellini, questa sua ricostruzione, l’ha messa anche nero su bianco, in una richiesta di accesso agli atti inviata al sindaco, al prefetto e all’Arpa.

Riguarda tutti gli incartamenti sui lavori del pozzo
e non manca una nota polemica:
«Come al solito il sindaco non risponderà, mai ottenuta una risposta da quando è stato eletto, per questo chiedo l’aiuto all’illustrissimo sig. Prefetto. I cittadini di Anfo vogliono sapere che tipo di acqua verrà fornita e che tiopi di vincoli ci sono attorno a questo pozzo»

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