Un altro tubo per la salute del lago
di val.

E' stata finanziata la realizzazione del collettore fra Anfo e Ponte Caffaro. Con quest'ultima tratta, si completa il collettamento dei reflui per il fondovalle e le diramazioni principali, fino a Sabbio Chiese



«Un’ottima notizia: investire sulla qualità delle acque del Lago d’Idro non è solo determinante per la salute, ma è anche strategico per rafforzare l’attrattività e valorizzare l’elemento portante di un’area che ha ancora grandi potenzialità di sviluppo all’interno di un mercato turistico in grande crescita».

Così l’assessore allo Sviluppo economico di Regione Lombardia Mauro Parolini commentando ieri lo stanziamento da parete della Giunta regionale di oltre 1,6 milioni di euro come cofinanziamento per la realizzazione del Collettore Anfo-Ponte Caffaro al depuratore di Sabbio Chiese e la dismissione del depuratore di Ponte Caffaro.

Il resto della cifra necessaria, altri 1,6 milioni di euro circa, arriveranno da l’ATO. Il collettamento Anfo – Ponte Caffaro, che nel cronoprogramma dell’opera si prevede realizzato entro il 2020, è l’ultima tessera nel puzzle della depurazione valsabbina, visto che il resto del territorio fino a Sabbio è già collettato e che  recentemente è stata appaltata anche la sistemazione dei depuratori di Vobarno, Villanuova e Gavardo.

Lo sviluppo complessivo dell’opera, dal depuratore caffarese al collettore già esistente nel territorio comunale di Anfo, è pari a 6,5 chilometri e consentirà anche il collettamento dei reflui che arrivano dalle case sparpagliate nel vasto territorio che va dalla Rocca alla località Sant’Antonio.

La scommessa ora è quella di riuscire, nel contempo, a realizzare per lo stesso tratto di sponda la tanto attesa pista ciclabile, con la Comunità montana che ne ha già affidato la progettazione: «Ci stiamo lavorando» ha confermato il presidente comunitario Giovanmaria Flocchini.

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