Per una nuova convivenza
di val.

A Vobarno parte un progetto sperimentale che mira alla formulazione di un documento di convivenza fra le diverse generazioni e le culture che permeano il tessuto sociale. Coinvolta anche l'Università Cattolica di Brescia



Finanziato per metà dalla Fondazione Comunità Bresciana e per il resto dal Comune e dalla Comunità montana per un totale di circa 30 mila euro, ecco che a Vobarno è attivo il progetto di cittadinanza attiva “GenerAzioni, per sperimentare una nuova convivenza”.
Una pianificazione che coinvolge nell’analisi dei percorsi e dei risultati anche l’Università Cattolica di Brescia.

«Noi come amministrazione comunale, ma anche il mondo della scuola, i carabinieri, la parrocchia e le diverse associazioni presenti sul territorio, da tempo ci interroghiamo singolarmente sulle risposte da dare ad alcuni bisogni impellenti che rendono sempre più difficile la convivenza fra cittadini e fra generazioni».

Così ha affermato Enzo Liberato Formisano, assessore a cultura e sociale, che insieme alle colleghe Claudia Buffoli (giovani, partecipazione, sport) ed Ilenia Zani (bilancio, scuola), con Claudio Ferremi per la Comunità montana e Nicola Maccioni per la cooperativa Area, ha presentato nei giorni scorsi il progetto, che ha durata annuale, ma non nasconde l’ambizione di proseguire ben oltre e di essere “esportato” anche negli altri paesi della valle.

Diverse le azioni previste, in parte già pianificate e altre da definire “in itinere”.
Intanto un tavolo di concertazione multiculturale al quale hanno già aderito numerose associazioni e la mappatura dei gruppi formali e non, che a diverso tutolo si occupano di fare aggregazione sul territorio.

Poi la predisposizione di azioni educative per prevenire il disagio giovanile e le difficoltà di convivenza fra adulti, creando anche dei gruppi disomogenei all’interno dei quali gestire le conflittualità.

Il tutto per arrivare entro un anno ad un “Documento di convivenza” condiviso fra le diverse realtà socioculturali, che non offrirà certo una condizione di stabilità, ma potrà essere un valido strumento perché tutti possano contribuire nel rendere più vivibile la società vobarnese.

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