Bracconiere e recidivo
di red.

A finire nei guai, sorpreso nel bosco dai carabinieri forestali, un uomo di Roè Volciano già noto per numerosi altri episodi di bracconaggio



Ieri, i carabinieri forestali delle Stazioni di Vobarno, Salò e Gavardo, nel corso di un servizio di antibracconaggio svolto in località “Guine” in territorio di Roè Volciano, hanno sorpreso un soggetto residente nello stesso Comune, già noto ai militari per reiterati episodi di bracconaggio, mentre si impossessava di esemplari di avifauna selvatica appartenenti a specie particolarmente protette dalla Convenzione di Berna.

Gli uccelletti erano stati catturati con due reti da uccellagione sistemate all’interno del bosco.
Il bracconiere è stato perquisito e poi i militari hanno setacciato anche casa sua, rinvenendo altri esemplari vivi di avifauna appartenente a specie particolarmente protette, illecitamente detenuti in quanto privi di anello identificativo inamovibile e quindi di palese cattura nell’ambiente naturale, nonché un’ulteriore rete da uccellagione ed una gabbia-trappola per la cattura di avifauna selvatica.

Alla luce dei reati commessi ed in considerazione della loro reiterazione, l’uomo è stato arrestato con l’accusa di furto aggravato di fauna selvatica, che è da considerare un patrimonio indisponibile dello Stato.

Oggi l’uomo è stato sottoposto al ritro direttissimo.
L’arresto in flagranza è stato convalidato e, in attesa del processo che verrà celebrato nei prossimi giorni, il bracconiere è stato sottoposto all’obbligo di firma.

Recidivo non poco, il bracconiere di Roè Volciano: negli ultimi anni, infatti, è stato denunciato a piede libero per ben dodici volte. E’ tutt’ora esecutivo un decreto del prefetto di Brescia che gli vieta di detenere armi, munizioni e materie esplodenti.


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