Lombardi alle urne per il referendum consultivo sull'autonomia
di Redazione

Questa domenica 22 ottobre seggi aperti anche in Valle Sabbia per la consultazione referendaria di carattere consultivo voluta da Regione Lombardia per richiedere maggiore autonomia


Si svolgerà questa domenica 22 ottobre il referendum sull’autonomia in Lombardia. I seggi sono aperti dalle 7 alle 23 in circa 3.300 edifici nelle 12 province della regione. Sono sette milioni e 700mila i cittadini lombardi chiamati alle urne per il referendum consultivo.

Quesito
Questo il testo della domanda che domenica gli elettori troveranno sulla scheda elettronica: "Volete voi che la Regione Lombardia, in considerazione della sua specialità, nel quadro dell'unità nazionale, intraprenda le iniziative istituzionali necessarie per richiedere allo Stato l'attribuzione di ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia, con le relative risorse, ai sensi e per gli effetti di cui all'articolo 116, terzo comma, della Costituzione e con riferimento a ogni materia legislativa per cui tale procedimento sia ammesso in base all'articolo richiamato?".

Voto elettronico
I cittadini che intendono votare devono recarsi al proprio seggio, come nelle altre consultazioni. Qui troveranno la novità tecnologica che debutta proprio con il referendum lombardo: il voto elettronico. Niente matita e scheda cartacea ma tablet.  Per votare occorre presentarsi al seggio con la carta d'identità; la tessera elettorale serve soltanto per individuare il seggio. Gli elettori avranno davanti un tablet. La prima schermata presenta la scritta 'Inizia'. Si clicca su quel tasto e poi con un tocco si può scegliere fra tre opzioni: 'Sì', 'No' e 'Scheda bianca'. Ancora, la schermata successiva presenta due possibilità: 'Vota' o 'Cambia'. "Hai votato. Operazione terminata. Il sistema uscirà automaticamente entro 5 secondi": è questa l'ultima fase del voto.

A favore e contro

I promotori della consultazione referendaria puntano ad ottenere maggiori competenze per la Regione (Roberto Maroni ha parlato di «nuovo regionalismo») e a mantenere in loco parte del cosiddetto "residuo fiscale", ovvero le imposte dei cittadini e delle imprese lombarde, attualmente "girate" allo Stato per poi essere redistribuite tra le varie regioni.

I contrari puntano il dito contro lo spreco di risorse per una richiesta che poteva essere votata semplicemente dal Consiglio regionale, visto che la gran parte delle forze politiche, anche dell’opposizione, sono favorevoli, senza sprecare 50 milioni di euro (23 milioni di euro solo per l’acquisto dei tablet e del software), lo stanziamento deliberato dalla giunta regionale per questa consultazione referendaria.

Esito del voto
I risultati saranno disponibili nella serata di domenica 22 ottobre, poco dopo le 23. Grazie al voto elettronico, infatti, le lunghe operazioni di scrutinio non saranno necessarie. Il referendum lombardo sarà valido a prescindere dalla percentuale d'affluenza: non è infatti previsto un quorum per la validità. Dal punto di vista politico sarà però diverso il significato.
171020referendum_lombardia.jpg