«Donne. Poeti di Francia e oltre»
di Davide Vedovelli

Un’intervista a Valentina Gosetti, scrittrice vobarnese, in vista della presentazione del suo ultimo libro, che si terrà lunedì 9 ottobre alle 18.30 al Bloom Bar di Salò


Raggiungo telefonicamente Valentina Gosetti, brillante ragazza di origine vobarnese, che da ormai alcuni anni gli studi e la passione per la letteratura portano ad insegnare nelle più prestigiose Università europee.
 
Dopo aver frequentato il Liceo "Enrico Fermi" di Salò, Valentina ha conseguito un diploma di laurea presso l'Università di Bologna e poi un Master in francese presso il Balliol College di Oxford. E' stata docente universitaria al Trinity College (Università di Oxford, Regno Unito) per un anno e in Letteratura francese moderna presso il Balliol College.

Ci racconta di com’è nata quest'idea e perché ha avvertito l'esigenza di un'antologia dedicata alle scrittrici francesi.
 
A ottobre sarai a Salò per presentare il libro “Donne. Poeti di Francia e oltre dal romanticismo a oggi”, scritto con Andrea Bedeschi e Adriano Marchetti. Com’è nata l'idea di affrontare questa tematica? Come avete sviluppato il libro?

“Quest'antologia è un'antologia poetica di donne e abbiamo sentito il bisogno di scriverla perché secondo noi le donne non erano rappresentate in maniera equa nelle antologie classiche. Anche nelle antologie recenti dei poeti del '900 esse sono sempre in minoranza. Stranamente compilando quest'antologia femminile dal romanticismo a oggi, sia francesi che francofone, abbiamo scoperto che la cosa più difficile era proprio scegliere: ce n'erano tantissime, più di quante si possa pensare. E' stato un lavoro molto lungo iniziato parecchi anni fa, io sono stata coinvolta quattro anni fa ma so che alcuni colleghi come il prof. Adriano Marchetti hanno lavorato andando alla ricerca di questi poeti (non vogliamo assolutamente chiamarle “poetesse”) scovandoli in diverse case editrici che hanno investito sulla poesia scritta da donne. 
La poesia è universale e non esistono temi maschili o femminili, non conosce distinzione di genere o sesso”.
 
La situazione italiana è paragonabile a quella francese? Credi sia un fenomeno generalizzato quello del maschilismo nella cultura che viene insegnata in un determinato stato?

“Più che di maschilismo possiamo parlare di una mentalità patriarcale che determina il canone. Di strada ce n'è ancora molta da fare per un'equa rappresentazione nella poesia di generi, ma anche per una poesia transgender. Se si guarda la rappresentazione di donne scrittrici nelle antologie scolastiche sia italiane che francesi ci rendiamo conto che c'è una forte ingiustizia anche sociale. 
Il contesto in cui vivevano le donne nei secoli passati, penso per esempio all'accesso all'istruzione, ha determinato il fatto che non fossero rappresentate nella società”.
 
Come hai scelto quali autrici inserire e quali tralasciare? Come si riconosce il valore di un'opera? Quali sono stati i tuoi strumenti di valutazione?

“E' stata un'impresa davvero complicata... abbiamo dovuto scegliere circa 67 poeti racchiusi in circa 450 pagine. Per ognuno di essi abbiamo selezionato 3 o 4 poesie. La scelta è stata fatta cercando di tenere in considerazione le scrittrici che hanno vinto più premi, ma anche quelle meno conosciute ma che ci piacevano di più; è stata una scelta dettata anche dal nostro gusto. Abbiamo quindi unito a scelte classiche alcune più ardite, sopratutto per i poeti del XXI secolo”.
 
 
Citando Gaber 'parlare di filosofia oggi è come, in una fredda giornata d'inverno, farsi addosso una pisciatina per sentire un po' di teporino'. Perché credi sia importante parlare di poesia oggi?

“Quest'antologia si è fatta anche come atto di profonda fede nella poesia e nella sua universalità, nel comunicare ciò che più è umano. Non è un caso che anche e sopratutto nei momenti di profonda crisi, anche i contadini e gente con pochissima istruzione, abbiano preso carta e penna e si siano messi a scrivere. Caso eclatante è quello della guerra civile spagnola. Sempre in virtù di questa fede abbiamo cercato di includere tantissime forme poetiche: per esempio, dal romanticismo a oggi abbiamo incluso sia le poesie più tradizionali (sonetti, poesie in versi) sia la poesia sonora, la poesia spaziale sulla pagina. La poesia nasce anche per raccontare una storia, ma in una forma compatta. 
Ci tengo a sottolineare che ritengo la poesia non una forma elitaria ma come una cosa universale e aperta a tutti. Questo libro non è rivolto solo a universitari ma è aperto a tutti, ad un grande pubblico. Nella serata che si terrà a Salò saranno presenti anche degli attori che reciteranno alcuni versi affinché la poesia possa essere anche sentita e ascoltata, oltre che letta. La poesia è un momento d’incontro e di scambio”.

Quando si torna a casa, anche dopo un breve viaggio, una delle prime cose che si fa è vedere se da quando siamo partiti qualcosa è cambiato. Viaggiando e confrontandoti con culture diverse, quando torni a casa, quali sono le prime sensazioni e le differenze che maggiormente avverti?

“Probabilmente sarò un po' strana ma viaggiando, quando torno a casa, vedo solo i lati positivi. Ho ri - apprezzato il lato positivo dell'Italia, ossia il fatto che il tenore di vita in Italia è comunque ancora molto alto rispetto ad altri paesi. Una famiglia può ancora ritrovarsi in piazza per fare un aperitivo e socializzare, andare a mangiarsi una pizza. In Italia “il bello” è ancora condiviso con tutti, la bellezza della piazza, le bellezze naturali... Abbiamo letto una scritta su una maglietta che diceva “life's too short not to be Italian” (la vita è troppo corta per non essere italiani)”.
 
Si diceva che in fatto di vini i francesi erano i migliori, poi si è dimostrato che anche gli italiani avevano il loro perché, in letteratura come siamo messi? In un'ipotetica Italia - Francia letteraria chi metteresti in campo?

“Per una francesista come me è una domanda difficile (ride). Penso che il punto dell'antologia sia proprio quello di dimostrare l'importanza dello scambio culturale. Quest'antologia vuole dimostrare anche questo, l'importanza della traduzione, dell'avere il testo a fronte. Penso che i vari contesti si siano arricchiti a vicenda e che il traduttore abbia anche un ruolo importante come mediatore. Il grande messaggio è anche questo: la poesia diventa più forte con lo scambio culturale rendendo universale la nostra esperienza”.
 
L'appuntamento è per lunedì 9 novembre, presso il Bloom bar di Salò, alle ore 18:30 per un aperitivo letterario con la presentazione del libro “Donne. Poeti di Francia e oltre: dal romanticismo a oggi” a cura di Andrea Bedeschi, Valentina Gosetti e Adriano Marchetti, edito da Ladolfi Editore.
 
 
 
 
 
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