No Gender e Unioni civili, non c'è contraddizione a Prevalle
di Desire Macarinelli e Damiano Giustacchini

Nei giorni scorsi ci hanno scritto gli assessori prevallesi Maccarinelli e Giustacchini. Una nota di chiarezza, la loro, che pubblichiamo volentieri



Il 2 settembre 2017 è stato un giorno importante per il Comune di Prevalle. Si è coronato  il sentimento di due ragazzi che si amano e che si sono uniti civilmente per prendersi cura l’uno dell’altro e si è scritto anche un pezzo di storia.
Già, perché quel giorno si è celebrata la prima unione civile nel Comune prevallese.

Quando i ragazzi mi hanno chiesto di celebrare la loro unione civile, ho provato un moto di orgoglio e di emozione.
In questi mesi di preparativi ho avuto modo di conoscerli e sono due persone straordinarie. Questa è stata per me una delle esperienze più belle dei miei due mandati amministrativi.

Già dall’entrata in vigore della legge sulle unioni civili avevamo manifestato la disponibilità a celebrare il rito, convinti che questa legge tanto a lungo attesa sia giusta e doverosa in quanto legittima l’amore nelle sue varie forme come previsto anche dalla nostra Costituzione e concede il diritto a persone dello stesso sesso di “assumere i medesimi doveri e l’obbligo reciproco all’assistenza morale e materiale” (legge 76 del 20 maggio 2016 art. 1 comma 11).

La medesima legge prevede anche, giustamente, nel rispetto delle convinzioni etiche e religiose di ognuno, la facoltà di avvalersi dell’obiezione di coscienza e delegare altri amministratori a celebrare l’unione civile, facoltà di cui si è avvalso il Sindaco di Prevalle. Giustamente ribadiamo, perché ognuno dev’essere libero di fare quello che si sente, nel rispetto delle libertà altrui.

Crediamo ci sia una grande confusione sulle tematiche gender, unioni civili e libertà di orientamento sessuale, le qual cose sono distinte e separate tra loro.
E purtroppo crediamo che i anche i media non abbiano certo aiutato a fare chiarezza esprimendo con onestà intellettuale la posizione dell’Amministrazione, strumentalizzando e a volte mistificando quanto appreso.

La celebrazione dell’unione civile non ha, infatti, niente a che fare con la battaglia anti-gender di cui il Sindaco e tutta la sua maggioranza, Maccarinelli e Giustacchini compresi, si sono fatti portavoce; celebrare l’unione civile, infatti, non vuol dire rinnegare l’esistenza di una famiglia naturale formata da un papà e da una mamma o rinnegare l’esistenza biologica di un genere maschio o femmina ma solo riconoscere come detto dei diritti a persone dello stesso sesso che decidono di unire le loro vite.
La celebrazione dell’unione civile a Prevalle diventa quindi la chiara testimonianza che essere anti-gender non significa assolutamente essere omofobi.

La Giunta di Prevalle è formato da persone con sensibilità e idee diverse, per quanto politicamente orientate allo stesso modo. La nostra forza sta proprio nel fatto di rispettarci l’un l’altro e trovare sempre, su ogni tematica, un punto di incontro e di equilibrio.

A nome di tutta l’Amministrazione di Prevalle, pertanto, auguriamo ai due ragazzi uniti civilmente una lunga e felice vita insieme.

Desirée Maccarinelli (che ha celebrato l'unione civile) e Damiamo Giustacchini.


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