La calchera ritrovata
di Paolo Cabra

Dopo l'inaugurazione della calchera in località Cocca dello scorso anno, domenica 27 agosto gli Alpini di Treviso Bresciano hanno riportato alla luce quella recuperata in località Ge



Non paghi della soddisfazione precedente anche quest’anno le Penne Nere guidate da Ivano Badini hanno restituito agli occhi di tutti la calchera in località Ge.

Il lavoro, svolto in un luogo non propriamente comodo, li ha tenuti impegnati per oltre 150 ore  dalla scorsa primavera, li ha visti procedere allo svuotamento del manufatto ormai invaso dal terreno depositatosi nel corso degli anni, allo sradicamento degli arbusti cresciuti intorno e al ripristino delle parti crollate.

Il risultato è ora a disposizione di chiunque voglia guardare da vicino i luoghi dove le pietre venivano esposte al fuoco continuo di più giorni per poi essere lavorate e divenire calce viva. La calchera Ge, ad esempio, era in grado di produrre fino a 250 quintali di calce, per la quale occorrevano 5.000 fascine di legna che alimentavano il fuoco per 10 giorni consecutivi.

Ma gli Alpini non potevano fermarsi solo a questo risultato; consci dell’importanza della conoscenza e salvaguardia del territorio, hanno pensato di collegare le due calchere con un percorso che si snoda attraverso i boschi fra sentieri ritrovati e ripristinati per l’occasione e punti panoramici di una bellezza mozzafiato, come solo certi angoli della nostra valle sanno regalare.

La giornata è proseguita con la Messa officiata da padre Pippo di Coccaveglie e con l’allegro pranzo all’insegna del “Chél che ghé, ghé” offerto dagli Alpini col prezioso aiuto di amici e mogli. 
 
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