Palma il Giovane a Nozza
di Emanuele Busi

Dopo aver trattato, nel precedente articolo, la rocca di Nozza, parliamo ora di un pregevole dipinto, forse poco conosciuto da parte dei valsabbini, che si trova ai piedi di tale costruzione


Sotto la rupe che sovrasta l’abitato sorge infatti la piccola chiesetta parrocchiale di Santo Stefano, consacrata nel 1600, degna di nota, oltre che per i pregevoli affreschi di Pietro Scalvini, soprattutto per la pala d’altare, opera dell’allievo di Tiziano, Jacopo Negretti (1548 ca – 1628), meglio conosciuto come Palma il Giovane.

Il dipinto, di cui possediamo anche un disegno preparatorio conservato presso la collezione statunitense di Joseph McCrindle, è da riferirsi alla produzione tarda del maestro veneziano (anni ’20 del Seicento).

Rappresenta, nel registro superiore, la Madonna con Bambino in gloria, su di una nuvola circondata da angeli; in basso abbiamo invece i tre santi protettori dell’abitato: al centro vi è santo Stefano, attorniato da san Giovanni Battista e da san Lorenzo, quest’ultimo inginocchiato su di una graticola, simbolo del suo martirio, sulla quale è stata letta la firma ‘IACOBUS PALMA F.’

Stando ad uno scritto di Francesco Paglia datato 1694 pare che questa non fosse l’unica opera del Palma ubicata a Vestone: sparse in altre chiese, tra cui nella Parrocchiale di Vestone, si persero forse a seguito dell’arrivo delle truppe francesi nel 1797.

È proprio il conoscere e valorizzare piccoli gioielli d’arte poco conosciuti come il dipinto appena trattato che consentirà di legarci ulteriormente al nostro territorio e fare in modo di richiedere a gran voce l’istituzione del possibile Ecomuseo della Valle Sabbia.
 

170823_palma_nozza.jpg