Volpi e cinghiali, un problema che si aggrava
di e.p.

Aumenta la presenza di esemplari di volpi e cinghiali sul territorio di Storo e Darzo. Ora ad occuparsene è il consigliere provinciale Tonina che dopo aver presentato un’ interrogazione è tornato ieri l'altro ad incontrare la gente esasperata dalla situazione


A Storo la presenza di volpi è ben più consistente rispetto ad altri paesi del circondario tant'è che petizioni e raccolta di firme (oltre 500 quelle dell’ultima volta) abbondano. Stessa situazione anche per i cinghiali presenti in numeri sempre più consistenti, come i danni che vanno recando alle campagne.

Ieri l'altro l'ennesima ricognizione alla presenza del consigliere provinale Mario Tonina che peraltro già aveva presentato delle interrogazioni in Consiglio provinciale. Sulla questione volpi ne sa qualcosa Ivo Maccani che nel suo podere a ridosso di casa e cimitero (zona Prael lungo Via San Floriano a Storo ) di galline squarciate negli ultimi anni ne ha avute a centinaia se non di più.

“Per quanto concerne le volpi - avverte da subito Maccani - non si tratta di fatti sporadici ma bensì di razzie quasi quotidiane che avvengono sia di giorno che di notte. Non è più possibile continuare a sostenere tanti danni considerato che le volpi non solo entrano nell'orto o nel prato ma oltrepassando le inferriate varcando poi i muri perimetrali di casa. Qualche approcio per il passato lo avevano intrapppreso sia la vice sindaco di Storo Loretta Cavalli che l'assessore competente Luca Butchiewietz ma la situazione non è pressoché migliorata”.

Sulla questione cinghiali Tonina ha incontrato sia Attilio Rinaldi che Romeo Grassi le cui culture a monte di Darzo sono quotidianamente sottoposte a sollevamenti terra. Poi strada facendo, il consigliere si è imbattuto in una pattuglia di forestali e dal dirigente Franco Salvaterra ha avuto informazioni di prima mano. Il capo stazione ha di fatto inquadrato la situazione compresa anche la zona di Tonolo, a monte di Lodrone, dove i cinghiali sono di casa.

Solo ultimamente, nella Darzo alta, di maiali selvateci ne sono stati abbattuti undici mentre altri 40 stanno facendo delle vere e proprie scorribande.
Sono per lo più bestie di grossa taglia, il cui peso varia da 70 a 150 chilogrammi. Poi ci sono quelli nati a primavera la cui dimensione è più contenuta, 35-40 chilogrammi, ma che comunque di scanalature ne sanno fare pure loro. Sollevano le zolle dei prati e a ridosso degli argini per poi fare rotolare sassi lungo la strada.

Per Rinaldi “serve un vero e proprio piano di abbattimento incentivato dalla stessa Provincia per sfoltire così la loro presenza. Poi sappiamo altrettanto bene che comunque c'è gente che i cinghiali li vuole mantenere, garantendo loro anche qualche alimento. Quotidianamente salgo fin quassù e e riscontro sempre nuove scanalature e movimenti terra sino a quattro passi dal casale”.

Anche Romeo Grassi è sulla stessa lunghezza d'onda considerato che il suo podere risulta forse ancora più devastato. Attorno al suo bel casale sembra che siano transitate delle mini ruspe da come il prato si presenta. Poi anche i muretti a secco che sostengono i piani- terra risultano da più parti sgretolati a causa il consistente transito degli animali in corsa.

In foto: il consigliere Tonina durante la ricognizione e un prato devastato dai cinghiali
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