La signora Clara precisa
di Ubaldo Vallini

Felice che il figlio Augusto abbia riabbracciato la sorella Lucrezia dopo oltre 50 anni, la mamma di Vittorio, Clara Ronchini, di Bione, precisa alcuni dettagli della storia



«Ho augurato loro ogni bene e sono contenta che abbiano potuto festeggiare il fatto di essersi ritrovati. Però avete sbagliato a raccontare una parte della storia e adesso mi dovete fare un favore: la dovete correggere».

Ad affrontarci con determinazione è Clara Ronchini di Bione, ottant’anni suonati da un po’. È la mamma di Augusto Vallini. Di come suo figlio abbia potuto abbracciare per la prima volta la sorella Lucrezia, 54 anni, nata e cresciuta in Argentina dove il padre (di entrambi) Pietro si era trasferito prima che lui nascesse, abbiamo scritto su queste colonne lo scorso 2 agosto.

«Non è vero che io non ho voluto raggiungere mio marito in Argentina, nemmeno che sarebbero stati i miei genitori ad impedirlo e neppure che lui in seguito ha provveduto a mantenere nostro figlio. Vero è che ci volevamo bene e ci eravamo sposati per quello: era desiderio di entrambi di ritrovarci e di crescere insieme nostro figlio – ci dice Clara con una profonda ed antica tristezza a velare lo sguardo -. Era tutto pronto perché io e mio figlio potessimo partire, anche mio padre aveva firmato il permesso: era necessario, non avevo ancora 21 anni».

E allora cosa è successo? «Voi non sapete il male che possono fare le malelingue in un paesello come il nostro e quanto le persone possano essere cattive».

Clara a questo punto fa i nomi, descrive con minuzia di particolari eventi e circostanze. Noi però ci fermiamo qui. Chiediamo scusa a Clara e ai lettori per aver forse mal interpretato fatti di famiglia che risalgono all’immediato dopoguerra, fonte di estrema sofferenza per molte persone. Oggi è rimasta solo Clara ad averli vissuti, da adulta ed in prima persona. Sono ricordi che solo lei ha diritto di conservare.
170813_Bione_Vittorio_e_Lucrezia_Vallini.jpg