Levante, il percorso autentico di un viaggio favoloso
di Davide Vedovelli

Intervisto Levante a pochi giorni dal concerto di Brescia che la vedrà protagonista venerdì 11 agosto sul palco di Radio Onda d'Urto. Mi racconta di lei, dei suoi progetti, di cosa la spaventa e di cosa la spinge a migliorare e non accontentarsi mai.


Buongiorno Claudia. Partiamo dalla prima volta che ci siamo incontrati, ossia tre anni fa quando sei stata nostra ospite al Premio Musica da Bere e hai ricevuto la Targa “Artista Emergente”. In conferenza stampa, nel pomeriggio che precedeva la tua esibizione sul palco, eri seduta vicino a Manuel Agnelli (anche lui nostro ospite e Targa Musica da Bere) e poco prima di iniziare mi dici: fa un certo effetto essere seduta di fianco ad uno dei miei miti, tanto che fatico a guardarlo negli occhi. Che effetto fa adesso? Cos'è cambiato a livello  artistico ed umano in te da allora?


Fa sempre un certo affetto stare gomito a gomito con chi ha fatto parte della tua adolescenza grazie alla propria musica. Direi che non è cambiata la stima, di certo guardo Manuel con più familiarità e ho imparato ad apprezzarne le sfumature. Artisticamente sono cresciuta molto perché ho sviluppato un approccio alla musica più tecnico, dopo la stesura del testo e la composizione delle musiche faccio ricerca di suoni e arrangiamenti. Umanamente stringo a me un altissimo livello di gratitudine ma ho imparato e non farmi vampirizzare dalle persone.

A differenza di altri artisti mi sembra tu abbia fatto il percorso classico (e permettimi credo che sia quello più serio ed onesto) partendo dalla gavetta, dal suonare tanto ed in tanti posti fino ad arrivare ad un successo davvero importante. Mi dai l'idea che sei una di quelle tipe che "non si accontenta mai e cerca sempre qualche cosa in più". Quali sono gli stimoli? In che modo valuti ciò che fai? Qual è la cosa su cui senti di dover ancora crescere maggiormente?

Ti ringrazio molto, posso dire con assoluta certezza che il mio percorso è autentico e di questo ne vado molto fiera. Che non mi accontento mai è vero, raggiunto l’obiettivo spero sempre di arrivare al successivo, con un indice di difficoltà maggiore magari ma il mio desiderio di migliorare è sempre molto forte. Lo stimolo è di certo simile a quello che nella corsa ti spinge a fare il minuto il più, o i chilometri in più nel tempo migliore. Valuto ciò che faccio in base a un criterio fondamentale per me che è quello della verità. Non fingo mai d’essere ciò che non sono… e quindi se tutto ciò che faccio è coerente con la mia persona e mi rende felice allora è la cosa giusta. Credo di dover crescere nell’organizzazione del mio tempo. Un giorno troverò un equilibrio tra il lavoro e la mia vita. Il punto è che queste due cose al momento coincidono.

Si dice, non so poi se sia sempre vero, che ad un certo punto arriva, nella carriera di un artista, il disco della maturità. Ascoltando il tuo ultimo lavoro io ho avuto l'impressione che questo disco sia quel tipo disco, che non vuol dire sarà il tuo disco più bello, ma si percepisce un lavoro appassionato e curato dal punto di vista dei testi, degli arrangiamenti, della produzione, ecc. Come è nato questo lavoro? quali sono state le collaborazioni più importanti?

Questo lavoro lo amo parecchio. “Nel caos di stanze stupefacenti” racchiude tanto della mia vita degli ultimi anni e mi rappresenta molto, nei testi e nei suoni. La scelta migliore che potessi fare per me (come del resto è capitato per la scrittura dei testi e delle musiche) è stato abbattere le mie paure e andare oltre i miei pregiudizi. Ho affidato la produzione a Filippelli con i dovuti riferimenti e lista dei desideri ma, soprattutto, ho presentato i miei brani in pre produzione a Dario Faini con il quale ho lavorato sulle correzioni armoniche e il primissimo approccio all’arrangiamento. È stato un viaggio favoloso.

Tra pochi giorni sarai sul palco della Festa di Radio Onda d'Urto, un palco importante e difficile da conquistare. Che effetto fa? chi ti accompagnerà quella sera?


Non è la prima volta che affronto quel Palco e sono felice di ritornarci. Fa un bell’effetto. Sono sempre felice di ritornare nei luoghi che mi hanno dato tanto e quel palco lo ha già fatto, due anni fa. Spero di ritrovare ancora un pubblico numeroso e accogliente. Sul palco con me ci sarà Alessio Sanfilippo alla batteria, Mattia Bonifacino al basso, Eugenio Odasso alla chitarra e Alessandro Orefice alle tastiere. Io porto me, un paio di chitarre e la mia voce.

Sarai tra i giudici di X-Factor e rivestirai un ruolo importante, dovrai valutare e far crescere alcuni artisti che investiranno tantissime energie mentali, fisiche ed emotive in questa cosa. Senti questa responsabilità ed in che modo ti rapporterai con gli artisti? Hai paura di rimanere intrappolata in questa cosa? (ricordo che De Andrè non volle mai fare TV perché era uno strumento non conosceva e quindi non sapeva gestire).

Le cose che non si conoscono possono restare a noi sconosciute se non abbiamo la voglia e la curiosità di approfondirle. Credo che De Andrè non fosse proprio interessato al mezzo TV, io invece non la disdegno. È un mezzo potente tramite il quale si possono portare grandi testimonianze e fare cose belle. Quella di X-Factor per me è una grandissima opportunità, sia per la mia musica (perché negarlo?) sia per l’aspetto più produttivo e di direzione artistica che all’interno del programma ha un giudice. La responsabilità nei confronti delle artiste che seguo ovviamente è tanta e la sento moltissimo però so che faremo un bel lavoro.

Mi dici una canzone, un libro ed un film per te particolarmente importanti?

Disarm - Smashing Pumpkins
L’arte della Gioia - Goliarda Sapienza
E morì con un felafel in mano- Richard Lowenstein

Levante sarà sul palco di Radio Onda d'Urto venerdì 11 agosto a Brescia, ad aprire il concerto saranno i Kaufman. Ingresso 8 euro.
170810__LEVANTE_NEL_CAOS_@Alan_Chies.jpg 170810__LEVANTE_NEL_CAOS_@Alan_Chies.jpg 170810__LEVANTE_NEL_CAOS_@Alan_Chies.jpg