«Presidente e vice sono incompatibili»
di Val.

Il gruppo di minoranza in Consigliuo comunale a Vobarno contesta l'assegnazione della massime cariche in seno alla Fondazione Irene Rubini Falck

 
Sembra non trovare pace, almeno nella formulazione degli organi societari, la Fondazione Irene Rubini Falck di Vobarno, che già nei mesi scorsi era stata teatro di dimissioni incrociate e di dichiarazioni di incompatibilità di alcuni membri, che avevano di fatto azzerato, a due anni dalla sua elezione per volere della nuova compagine approdata in municipio, l’intero Consiglio di amministrazione.

Questa volta, ad essere presi di mira sono il presidente ed il vicepresidente
, nominati nelle scorse settimane con un nuovo bando pubblico.
«Assolutamente nulla di personale – mettono le mani avanti dal gruppo di minoranza in Consiglio comunale -, ma quelle due cariche sono incompatibili».

Un’affermazione messa nero su bianco e circostanziata
, che nei giorni scorsi è stata inviata al direttore generale dell’Ats di Brescia, dottor Carmelo Scarcella, perché possa dare il suo autorevole parere.

«A parte che non era mai successo che i massimi esponenti del Cda fossero personaggi estranei al paese – affermano dal gruppo consiliare Insieme per Vobarno -, il ruolo di presidente è stato affidato ad Alessandro Salvadori, che ricopre contemporaneamente a tempo pieno, perché assunto, l’incarico di direttore presso la Fondazione La Memoria di Gavardo, paese dove è anche consigliere comunale.

Le due fondazioni sono evidentemente in concorrenza per servizi e convenzioni nel campo socio-sanitario.
Se poi sono ineleggibili per statuto i consiglieri comunali vobarnesi, perché la carica non deve avere connotati politici, non capiamo perché possano essere invece eletti quelli di un altro paese.
Inoltre riteniamo che il ruolo di presidente, per essere esercitato in modo efficace, necessiti di una presenza adeguata e giornaliera: impossibile col ruolo di direttore a tempo pieno in altra struttura ricoperto da Salvadori».

«Quanto al vicepresidente, il dott. Attilio Piccinelli, è contemporaneamente presidente di una cooperativa, La Cordata, che potrebbe entrare in conflitto con la Fondazione, essendo erogatrice di servizi concorrenti».

Un incrocio di competenze e di ruoli che, in municipio, avrebbe già fatto venire il mal di pancia anche ad alcuni componenti della maggioranza.
 
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