Castel Condino in festa per i 150 anni della parrocchiale
di a.p.

Domenica, in occasione della sagra compatronale di Santa Eugenia, sono stati festeggiati i 150 anni della chiesa parrocchiale di San Giorgio di Castel Condino


La prima chiesa di San Giorgio di Castel Condino risale al 1260. Poi considerata insufficiente venne ricostruita, ingrandita e consacrata il 24 novembre 1445. Solo la torre campanaria è rimasta quella di allora anche se le cinque campane vennero collocate in periodi diversi. La struttura, staccata rispetto alla chiesa, nel 2001 è stata sottoposta ad opere di consolidamento.

A metà del 1800, con l’aumento della popolazione, anche la seconda chiesa risultava insufficiente, così fra il 1863 e il 1864, nell’arco di un solo anno, fu eretta la chiesa attuale. La consacrazione ufficiale avvenne nel 1867.

Domenica, in occasione della sagra compatronale di Santa Eugenia, si sono ricordati gli ultimi 150 anni dopo la sua consacrazione.

L’accoglienza degli ospiti è avvenuta davanti al municipio poi via alla volta della chiesa per la messa solenne. Sul presbiterio, oltre all’arcivescovo emerito di Trento, monsignor Luigi Bressan, anche diversi sacerdoti tra cui l'arciprete don Vincenzo Lupoli, don Bruno Armani e don Walter Riz, quest'ultimo parroco di Cimego e Castello dal 1962 al 1968.

La cittadinanza domenica era ben rappresentata: tutte le associazioni risultavano in prima fila, banda cittadina compresa, i cui ottoni hanno suonato dentro e fuori la casa del Signore. Come ultime esibizioni l'Inno a Santa Eugenia e l'Ave Maria di Lourdes. Poi ripetuti applausi anche alle parole pronunciate dal vescovo e dei concelebranti che per l’occasione indossavano paramenti rigorosamente di colore rosso.
Attorno all'altare anche coloro che quotidianamente sono impegnati all'interno dell'unità pastorale “La sacra famiglia”.
“Al fine di rendere più udibile canti e suoni, cantoria e base musicale, contrariamente ad altre volte, erano stati collocati nel mezzo della chiesa” spiega il bancario di Trento Giorgio Bagozzi.

Nel corso del suo intervento il sindaco Stefano Bagozzi cita e ricorda i parroci che si sono succeduti negli ultimi 50 anni e aggiunge: “Qui sono custodite le preghiere, le speranze, le difficoltà e la memoria della nostra gente”.
Il primo cittadino fa anche sapere che “a tergo dell'altare maggiore sono scolpiti nel marmo i nomi dei benefattori: un lungo elenco che ben rappresenta il legame della gente alla propria chiesa”.

Al di là di una pubblicazione a firma di Abramo Spada (Notizie storiche, leggende e fiabe) l'insegnate Vittorino Tarolli e Fernando Bagozzi sono coloro che hanno raccolto, catalogato e aggiunto i diversi passaggi riguardanti la storia della chiesa. “Il 23 ottobre 1863 fu collocata la prima pietra e il 30 ottobre dell'anno successivo (1864) la nuova chiesa, costata all'epoca 17.000 fiorini, era già stata aperta al culto”.

All'interno del volumetto di Abramo Spada, composto da una ottantina di pagine e per la circostanza donato alla popolazione, vi sono riportate altre notizie storiche, suddivise nei seguenti capitoli: L'organo e Le tre chiese di Castello, L'incendio del 1884, La cappella dei morti, Capitelli e croci, I mulini di Castello e per ultimo l'Olio di Sant'Antonio.
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