«Riforma sanitaria in alto mare»
di Cesare Fumana

Nell’incontro promosso venerdì sera a Gavardo dal Pd della Valle Sabbia sono state evidenziate le lacune della riforma sanitaria lombarda e i forti ritardi nell’attuazione della stessa


Riforma sanitaria lombarda: quali le necessità di salute del territorio della Valle Sabbia? Quali le problematiche dell'ospedale di Gavardo?

A fare il punto della situazione su queste questioni ci ha pensato l'incontro organizzato dal PD della Valle Sabbia, intitolato “Sanità: ospedale ma non solo”, che con il supporto di amministratori locali, medici del territorio, sindacalisti e politici ha cercato di fare un quadro dello stato dell'arte dell’attuazione della riforma sanitaria regionale sul territorio della valle.

Dopo l'introduzione di Mariano Agostini, responsabile di zona del Pd della Valle Sabbia, ha preso la parola Marianna Dossena, responsabile del Dipartimento Sanità del Pd di Brescia, la quale ha fatto una disamina delle problematiche ancora aperte sul tema della riforma sanitaria regionale.
“Se i presupposti della riforma presentati con il libro bianco erano condivisibili – ha detto l’esponente del Pd –, la sua attuazione non ci convince per una mancata chiarezza che coinvolge anche gli operatori sanitari e quanti dovrebbero realizzare la riforma. Inoltre manca la valorizzazione del territorio e quella sinergia e quel legame fra sanità e settore socio-assistenziale, e un luogo di confronto con i sindaci, portatori dei bisogni del territorio. Non da ultimo preoccupa la sostenibilità economica della riforma, anche in termini di servizi resi”.

Le problematiche dei lavoratori della sanità sono state presentate da Franco Berardi, segretario generale della Funzione pubblica della Cisl Lombardia. Anch’egli ha espresso un parere positivo sulla necessità della riforma, per risolvere alcune carenze strutturali precedenti, come la continuità di cura dopo le dimissioni dall'ospedale degli acuti, quindi la lunga degenza e la riabilitazione. Ha però evidenziato alcune carenze ancora presenti, come il personale insufficiente, la mancanza dell'infermiere di famiglia, il mancato coinvolgimento delle RSA, il ruolo dei medici di medicina generale, una mancanza di progetti di prevenzione che consentirebbero anche una diminuzione dei costi, infine le numerose crisi aziendali ancora non risolte degli ospedali dedicati alla riabilitazione.

All'incontro a rappresentare l’Asst del Garda c'era il direttore sanitario Pietro Piovanelli, il quale per quanto riguarda il coinvolgimento dei sindaci ha sottolineato che è meglio evitare di cedere a un ritorno al passato quando gli amministratori locali erano coinvolti in prima persona nella gestione della sanità, provocando in molti casi sprechi e disservizi.

Ha poi detto che l’Asst del Garda, dal punto di vista organizzativo, sta costruendo quella rete di servizi sanitari sul territorio previsti dalla riforma, che è quindi in corso di attuazione.
 
Il tema, invece, della nuova gestione dei malati cronici è stato affrontato da due medici dell'ambulatorio San Luca di Bostone, il dott. Angelo Braga e il dott. Gianluca Bettini.
I cronici rappresentano circa il 40% dei pazienti di un medico e entro la fine dell'anno per 12 diverse patologie riceveranno una lettera con la quale dovranno scegliere chi si occuperà della gestione della cronicità.
lo potranno fare anche i medici di famiglia dando vita, però, a delle cooperative. I due medici hanno evidenziato un’eccessiva burocratizzazione del sistema e anche in questo caso la mancanza del collegamento con il settore socio assistenziale.

Sul tema del legame col territorio e dell’ospedale di Gavardo è intervenuto il sindaco di Villanuova Michele Zanardi, assessore anche Comunità Montana, che ha spiegato che non è un ruolo di comando né di gestione quello che richiedono i sindaci, bensì dei tavoli di confronto perché si ravvisa la necessità di una programmazione pluriennale comune di sui temi della sanità e del socio sanitario.

“Poi, al di là dell’importante ruolo dell'ospedale di Gavardo per il territorio della Valle Sabbia e dell’Alto Garda – ha evidenziato Zanardi –, sarebbe importante anche prevedere servizi flessibili sia attraverso il potenziamento dei presidi territoriali come quello di Nozza, sia con nuove modalità di prestazioni per gli abitanti dei territori svantaggiati, in particolare per quelli montani più lontani dagli ospedali.

Ha concluso i lavori il consigliere regionale Gian Antonio Girelli, membro della Commissione Sanità, il quale ha evidenziato i forti ritardi della riforma.
Sul tema poi dell'ospedale di Gavardo ha sottolineato che non c'è solo l'esigenza dell'emodinamica.
A tal proposito, ha annunciato di aver depositato un'interrogazione all'assessore regionale alla Sanità per chiedere conto su quali sono i progetti della Regione in campo sanitario per il territorio della Valle Sabbia, sia per l'ospedale che per gli altri presidi sanitari territoriali: “Al di là delle dichiarazioni dei direttori generali, che sono gli esecutori degli indirizzi regionali, è opportuno sapere quali sono questi indirizzi”.

In qualità di presidente della Commissione Antimafia della regione, Girelli, per quanto riguarda la sanità lombarda, ha potuto constatare una inadeguatezza dei piani anticorruzione delle diverse Aziende socio sanitarie territoriali. I casi San Raffaele, Maugeri e “Operazione Smile” hanno evidenziato eclatanti sistemi di corruzione e di inappropriatezza dei controlli nell'ambito sanitario lombardo. “Anche su questo fronte – ha detto – c’è ancora molto da fare”.

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