Croce e delizia
di Elio Vinati

È mattina presto e sto per recarmi in uno splendido torrente di montagna affluente del fiume Chiese. La giornata si prospetta nuovamente calda e soleggiata


La scarsità di piogge e le elevate temperature di questa estate rendono ancora più difficoltosa l'attività alieutica.
Tuttavia non mi lascio scoraggiare e giungo alla meta colmo di speranza e ben determinato.

Lo scenario che mi si para dinanzi é veramente appagante e un senso di benessere permea il mio corpo.
Il profumo del bosco (sarà già ora di fare un escursione per boleti?), il fischio ben riconoscibile della marmotta e il gracchiare delle cornacchie accompagnano la breve camminata per raggiungere il torrente.

Aver la possibilità di far volteggiare la coda di topo in tale contesto naturalistico é una vera delizia. Innesco sul terminale di circa 3m,dello 0,16mm, un 'terrestrial' ovvero un'imitazione di insetti come api, cavallette o formiche etc... Questi spesso infatti diventano cibo per le fario cadendo accidentalmente in acqua. 

Ma, complice anche il basso livello del torrente, le trote non sono della partita e rimangono ben nascoste nelle loro tane in attesa di tempi migliori.
Il cappotto é la croce che accompagna ogni buon pescatore e pertanto, seppur deluso, non posso che ammirare il meraviglioso paesaggio.

Il mio amico Cristian invece, con un colpo da maestro, riesce a ingannare una bellissima fario caratterizzata da una rusticità che solo queste acque sanno offrire. 
Con la delizia nel cuore e la croce del cappotto sulle spalle mi avvio verso valle pianificando già la prossima uscita...
 
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