Flora, fauna e biodiversità del Garda
di c.f.

Sono gli argomenti del terzo incontro del percorso di ricerca «Ambiente naturale e paesaggio» in programma questo giovedì 18 maggio a Salò, nell’ambito del progetto «Storia di Salò e dintorni», promosso dall'Ateneo di Salò in collaborazione con l'Amministrazione comunale


Si svolgerà questo giovedì 18 maggio alle ore 17.30, presso la Sala dei Provveditori del Municipio salodiano, il terzo incontro del percorso di ricerca «Ambiente naturale e paesaggio», in seno al progetto «Storia di Salò e dintorni», promosso dall'Ateneo di Salò, in collaborazione con l'Amministrazione comunale.

Quattro gli interventi previsti.

Beatrice Zambiasi,
direttrice del Parco Regionale Alto Garda Bresciano, parlerà di “Biodiversità e tutela della fauna ittica”.
La presenza del lago, il più grande lago italiano, favorisce condizioni climatiche uniche in alta Italia, che hanno permesso l’evoluzione di una straordinaria biodiversità. Questo territorio è quindi una risorsa preziosa che va tutelata. Conservare la biodiversità non significa solamente mantenere la diversità nelle forme di vita presenti sul territorio, ma anche salvare patrimoni culturali unici che, con il pretesto dello sviluppo, potrebbero essere definitivamente persi. Il problema quindi non riguarda più solo la comunità scientifica, ma l’intera società civile.
Fra i progetti di tutela c’è quello del carpione, che ha come obiettivo la conservazione della specie Salmo carpio, al fine di evitarne l’estinzione.

“Fauna e wilderness, espressioni della natura selvaggia gardesana” sarà invece il tema affrontato da Ruggero Bontempi, naturalista, giornalista e divulgatore scientifico, che illustrerà le numerose specie che trovano il loro habitat nel territorio del Parco alto Garda bresciano, è l’unica zona della Lombardia ad accogliere un’area wilderness ufficialmente riconosciuta. Si tratta della Val di Vesta sul territorio di Gargnano, gestita dall’Ersaf e affacciata sul grande fiordo occidentale del lago artificiale di Valvestino. La presenza di contesti naturali isolati, ma anche di estese zone a copertura forestale caratterizzate dalla disponibilità di risorse alimentari e di ricoveri, ha attirato nel corso di questi ultimi anni alcune specie animali di notevole interesse ecologico e conservazionistico quali l’orso bruno e la lince, alle quali si è aggiunto recentemente anche il lupo.

Stefano Armiraglio, conservatore del Museo di Scienze Naturali di Brescia e del Museo del Parco Alto Garda Bresciano, parlerà invece della flora, che nell’area gardesana,  caratterizzata da pareti rocciose strapiombanti, pinnacoli e aridi versanti di rocce dolomitiche che si elevano rispetto a fertili altopiani calcarei, ospita un gran numero di specie vegetali alcune delle quali uniche.

Infine, Paolo Nastasio, dirigente Ersaf della Struttura Sviluppo Territoriale Lombardia Est, illustrerà gli aspetti forestali del territorio gardesano.

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