Ambiente e paesaggio della Riviera gardesana
di Redazione

Prosegue sabato prossimo, 13 maggio, con gli interventi di Antonio Foglio e Gian Pietro Brogiolo, il percorso di ricerca sull'«Ambiente e il Paesaggio», in seno al progetto «Storia di Salò e dintorni» promosso dall'Ateneo con la collaborazione e il patrocinio della Città di Salò


Sabato 13 maggio, alle ore 17.30, a Salò, presso la Sala dei Provveditori, il secondo appuntamento del percorso di ricerca sull'«Ambiente e il Paesaggio», in seno al progetto «Storia di Salò e dintorni» promosso dall'Ateneo con la collaborazione e il patrocinio della Città di Salò

Dopo un breve inquadramento della toponomastica quale ramo dell'onomastica e di come essa riveli una grande messe di informazioni storiche, linguistiche, economiche, sulle variazioni intervenute nel territorio e nel paesaggio agrario in particolare, Antonio Foglio passerà a una indagine diacronica dell'origine e del significato dei nomi di luogo, con esempi tratti dalla toponomastica gardesana e salodiana in particolare.

Muovendo dai toponimi con alla base radici delle lingue indeuropee, tratterà di quelli d'origine celtica (es. Benàco, Limone), successivamente quelli d'origine latina (es. i prediali, una trentina dei quali a Salò) e di quelli germanici (Garda, Gazzo, Gazzolo). Largo spazio dedicherà, quindi, alla classificazione semantica, mettendo in evidenza le stretto legame tra il territorio e le genti che lo abitarono, nonché le trasformazioni che queste vi operarono.

Passerà quindi in rassegna i toponimi salodiani conosciuti, suddividendoli per classi (oronimi, idronimi, fitonimi ecc.) e concluderà con esempi di cambi di nome di luogo poco graditi agli abitanti (es. Hano/Capovalle, Goglione/Prevalle, Caccavero/Campoverde)

Gian Pietro Brogiolo illustrerà come i catasti storici della prima metà dell' '800, localizzando su una mappa le proprietà e descrivendole sistematicamente nei registri, abbiano fotografato l'ultima fase di un ecosistema che si può tentare di indagare, per tempi più lontani, con gli strumenti dell'archeologia, delle fonti scritte e della toponomastica. Fonti da trattare con cautela, se considerate isolatamente, ma che si rafforzano se confrontate tra loro e che conducono a una ricostruzione, nel lungo periodo, delle modalità di conquista e di sfruttamento di un territorio rurale.

Antonio Foglio, in collaborazione con altri studiosi, ha già pubblicato la toponomastica di Toscolano Maderno, Gardone, Limone; ha concluso il volume su Tremosine e sta preparando quello di Salò.

Gian Pietro Brogiolo sta pubblicando, in un volume del quale è prevista l'uscita a giugno, uno studio sui paesaggi storici di Vobarno; ne sta curando altri due su quelli di Toscolano Maderno e Vallio e ha da poco avviato le ricerche su quelli di Gardone, dove è anche prevista, dal 16 giugno, una campagna di scavi nel castello della Val di Sur. Identificato proprio grazie al toponimo e ai resti ancora leggibili in superficie, fornirà preziose informazioni sulla storia di un territorio intensamente sfruttato per i boschi, i pascoli e la caccia e, più limitatamente, per le attività agrarie.
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