Beccacce che passione
di Ubaldo Vallini

La regina del bosco la chiamano. E' sua maestà la beccaccia, in onore della quale uomo e cane devono mettersi in simbiosi perfetta. Il Club della Beccaccia presieduto da Salvatore Veccia, ha organizzato quest'anno la dodicesima edizione di un trofeo


Si tratta del Trofeo Valli Bresciane, una manifestazione che consiste in prove cinofili primaverili per cani da ferma su beccacce, che si  sono svolte in due giornate: domenica 19 e domenica 26 marzo scorso, contemporaneamente.

Ovviamente, essendo chiuso il periodo di caccia, tutto si conclude senza sparare colpi di fucile, a riprova del fatto che si tratta di passione venatoria pura, non certo di attività predatoria: «Sparare? Nel periodo di caccia lo facciamo più che altro per dare soddisfazione al cane, che scova per noi la beccaccia e ce la segnala - ci confida uno dei cacciatori coinvolti -. E per la verità ci dispiace un po': le beccacce infatti non possono essere riprodotte in cattività e ogni volta che ne uccidiamo una ce n'è una di meno da cacciare». 

Le aree interessate alla gara sono state quelle di Bione, Odolo, Treviso Bresciano, Serle, Zone,  Paitone, Lumezzane, Capriolo e Cologne Monte Orfano.
In ogni località il Club ha insediato una segreteria per le iscrizioni, un giudice di gara ed 1 o 2 guide col compito di accompagnare giudice e concorrente nei boschi, ambiente naturale delle beccacce.  

Venticinque le Batterie in campo (vale a dire gruppi di concorrenti), mentre i cani iscritti a catalogo sono stati 265.
Fra questi il migliore è stato Radentis Gin (detto Gino), di proprietà del lumezzanese Attilio Marniga (detto Popi).
Si, perchè la maggior parte del merito viene riconoscuto al cane. In questo caso un setter inglese che ha fatto valere soprattutto la sua grande esperienza, la stessa che l'ha portato a vincere anche l'edizione del 2014 e a piazzarsi quinto lo scorso anno.

Una performance vincente, quella di Gino e Popi, che ha avuto luogo sulle montagne di Bione dove gli accompagnatori sono stati gli esperti Cristian e Oliviero.
Al lumezzanese, oltre al Trofeo consistente in un dipinto olio su tela della bravissima artista Giusy Rampini, è stato assegnato anche un viaggio premio di 5 giorni di caccia sull'isola di Bute, Scozia, una splendida pergamena finemente stilata dall'incisore della Beretta Armi Luca Casari ed un campano da caccia. 

Ricchi premi anche per gli altri cani che hanno raggiunto l'eccellenza: Bella di Valerio Milini sul secondo gradino del podio, Zara di Flavio Mani sulla piazza d'onore, Dik di Guido Tanfoglio al quarto posto.

Altri tre cani è statop assegnato l'attestato di "molto buono". Sono nell'ordine Blek di Donato Romele (5°), eva di Ruggero Tagliani ed Etò del sindaco di Anfo Umberto Bondoni. 

Altri ventisei cani sono stati premiati con una lusinghiera "Menzione", pergamene e gadget.

Le premiazioni si sono svolte sabato scorso al ristorante Aquila d'Oro di Ospitaletto, dove sono convenuti circa 150 tra ospiti, premiandi, familiari e simpatizzanti.
Presenti, oltre al presidente del sodalizio organizzatore Salvatore Veccia, il consigliere regionale Alessandro Sala e il presidente regionale dell'associazione ANUU Migratoristi Italiani Domenico Grandini.
C'erano anche i sindaci di Serle Paolo Bonvicini, di Paitone Luca Bertelli e di Cologne Carlo Chiari (più quello di Anfo, ma come partecipante).

Tra i premiati anche il decano dei Giudici di Gara, con i suoi 78 anni, l'odolese Giorgio Leali, peraltro anche bravissimo artista nelle  sculture in legno con soggetti di caccia (una delle quali è stata utilizzata come premio).
 
.in foto: le telecamere di "Caccia e Dintorni" in azione con le interviste; viene premiato il vincitore Attilio Popi Marniga; Popi intervistato; l'odolese Giorgio Leali.

 
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