Da Capovalle, la leggenda del Rio Secco
di Tatiana Mora

Si racconta che, nella prima metà del XVII secolo, alcuni carbonai e allevatori videro una luce espandersi sempre più sulla roccia di Rio Secco, una località del posto


Avvicinatisi, trovarono un dipinto raffigurante la Madonna e, dopo averla venerata, corsero in paese ad avvertire i compaesani del ritrovamento.
Decisero di costruire una cappella e poi un santuario, ma a circa un chilometro da dove era avvenuto il miracolo.
Cominciarono a trasportare materiale e attrezzi per dare inizio ai lavori ma, la mattina seguente, là dove avevano lasciato tutto, non c'era più nulla

Lo ritrovarono sulla roccia di Rio Secco, vicino alla cappella e, pensando che si trattasse di un brutto scherzo, riportarono ancora una volta l'occorrente laddove volevano edificare.

Ma il mattino dopo si ripeté la stessa scena.
Di conseguenza, gli abitanti di Capovalle capirono che la Madonna voleva avere la sua dimora là dove si era manifestata e soddisfarono la sua richiesta.

In seguito a grandi festività che gli abitanti di Capovalle organizzarono dal 4 al 7 febbraio 1950, la Madonna del Rio Secco è stata proclamata dall'arcivescovo di Brescia, mons. Giacinto Tredici, Patrona dei carbonai e dei boscaioli.
 
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