Sfoglia, mostra e risfoglia
di Val.

Prima "sfogliate a rovescio" nel terreno, poi esposte in municipio e ora sfogliabili in un libro. Sono le vicissitudini archeologiche della Corna Nibbia di Bione. Questo venerdì in Santa Maria Assunta verrà presentato il catalogo 

 
E’ stata aperta negli spazi tradizionalmente dedicati al Consiglio comunale a metà settembre dello scorso anno e chiuderà i battenti domenica 7 maggio.
Si tratta della mostra “Bione, Corna Nibbia, 5000 anni fa in Valle Sabbia”, organizzata dall’associazione culturale BiùCultura in collaborazione con il Museo Archeologico della Valle Sabbia, l’Amministrazione comunale di Bione, la Comunità montana ed alcuni sponsor fra i quali la Fondazione Comunità Bresciana.

Ora arriva anche il catalogo
, curato dall’archeologo Marco Baioni col contributo degli esperti Fabio Bona, Irene Dori, Claudio Giardino, Cristina Longhi, Giuseppina Marcheselli, Sergio Martini, Claudia Mangani, Jacopo Moggi Cecchi, Raffaella Poggiani Keller, Giulia Rebonato ed Elisa Zentilini.

Verrà presentato questo venerdì sera, 21 aprile, a partire dalle 20:30 nella parrocchiale della Pieve di Bione.
Per l’occasione interverranno l’archeologo Marco Baioni, il presidente di BiùCultura Davide Simoni, i rappresentanti della Sovrintendenza e quelli delle istituzioni valligiane, provinciali e regionali, moderati da Fabio Gafforini.

Il volume, piuttosto corposo, edito da Edizioni Valle Sabbia, conta più di 200 pagine e ripercorre con brevi saggi e con molte immagini le vicissitudini archeologiche e storiche che fanno del riparo “Corna Nibbia” di Bione un sito particolarmente interessante per quanto riguarda le età del rame e del bronzo antico.

Rinvenuto su indicazioni di Silvio Vallini, un appassionato del posto che dopo un “assaggio” in solitaria è riuscito a coinvolgere i volontari del Gruppo Grotte di Gavardo, il sito si trova su un’area privata di proprietà della famiglia Silvini ed è stato scavato per 10 anni, i primi di questo millennio, riportando alla luce reperti di notevole interesse.

“Sfogliando la storia a rovescio”
che è la peculiarità di ogni ricerca archeologica, sotto la guida degli esperti fra i quali l’onnipresente Marco Baioni, i volontari esperti del Gruppo Grotte di Gavardo fondato dal maestro Simoni, ma anche quelli del paese che hanno voluto dare il loro contributo e numerosi studenti, sono risaliti fino all’età del rame, che è cominciata più di 3 mila anni prima della nascita di Cristo.

Nel tempo il riparo della Corna Nibbia è stato un sito produttivo, un luogo di sepoltura, un villaggio, più recentemente un riparo per pastori e poi una palestra di roccia.
Reperti e ricostruzioni narrano oggi di un crocevia di culture, cerniera fra le popolazioni del Nord europeo e quelle della pianura padana.

La presentazione del catalogo sarà l’occasione per riparlare di tutto questo.
A fine incontro, i presenti verranno omaggiati di una copia del volume.

.in foto: il riparo della Corna Nibbia; elementi di collana; stampo per riprodurre spilloni in bronzo; vaso riconducibile al Bronzo antico.


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