Progetto Turismo
di Ubaldo Vallini

Ha avuto luogo nella Casa della Valle di Nozza l'incontro che ha fatto il punto sulle peculiarità e sulle prospettive valligiane legate al turismo. VIDEO

 
Il nuovo logo c’è, un portale capace di accogliere e socializzare le potenzialità del territorio anche.
Ma è pronta la valle Sabbia, in campo turistico, per dirla con le parole utilizzate ieri da Bruno Felicetti, lo stratega che sta guidando la riscossa della Val di Fiemme: «a diventare un sistema economico integrato che si muove come se fosse un tutt’uno?».

Perché è questa la scommessa delineata ieri a Nozza, nella Casa della Valle, dove si è svolto il convegno “Valle Sabbia Obiettivo Turismo” che ha messo insieme istituzioni, operatori turistici, tecnici e pianificatori, per un futuro che necessariamente dovrà far leva sul desiderio dei potenziali visitatori di vivere il territorio “open air”, o meglio ancora “Outdoors” come recita la scritta abbinata al nuovo logo.

Dicitura che prosegue poi con
un “around lake Idro and Garda” (attorno a...) scegliendo così di legare le fortune turistiche valsabbine a quelle gardesane, perché quest’ultimo è un brand già spendibile a livello internazionale.

«Senza nulla togliere a quanto è stato fatto in precedenza per il comparto turistico in Valle – ha detto introducendo i lavori il presidente comunitario Giovanmaria Flocchini -, noi stiamo lavorando in questo modo dallo scorso mese di novembre, quando ci siamo rivolti alla Cooperativa “ies” del vicino Trentino per capire, da chi ha saputo fare meglio di noi, come è possibile iniziare un percorso capace di valorizzare quelle che riteniamo siano potenzialità inespresse».

In questi mesi il lavoro
della cooperativa trentina diretta da Giorgio Butterini, con il coinvolgimento di una quarantina di operatori nel campo turistico, in quello culturale e nello sport, è stato quello di censire le proposte attrattive del territorio per decidere quali mettere “in vetrina”, valutandone originalità e sostenibilità nel tempo.

Ne è uscita una valle che può puntare soprattutto sulle attività all’aperto
: itinerari per tutti i gusti: sportivi, culturali, gastronomici....
«Occorre però tenere conto del fatto che il cuore di un progetto in grado di sviluppare in valle un comparto turistico degno di questo nome – ha detto Butterini -, è possibile solo se cresce una coscienza turistica».

Concetto questo ribadito dall’antropologo “della montagna” Annibale Salsa, che ha provato anche a dare delle indicazioni ben precise: «Il turismo è un fenomeno socioculturale e in questo momento sta andando in crisi la voglia di mete esotiche e lontane.
E’ il momento quindi di proporre un “esotismo di prossimità” e la Valsabbia è in grado di farlo. Come? Mettendosi in gioco e trasformando i “non luoghi” dell’omologazione, se ancora è possibile, in “luoghi” autentici, capaci di trasmettere emozioni. Certo: bisogna crederci e occorre mettersi in gioco».

Questo ed altri video, con una risoluzione maggiore, su VallesabbianewsTV

 


 
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