La Valle Sabbia è ancora terra di incontri
di red.

Ancora una volta il Rotary Club locale stato occasione di incontri e conoscenze che ampliano il ristretto confine geografico della nostra valle, fino a giungere ai pi lontani orizzonti.

Ancora una volta il Rotary Club locale è stato occasione di incontri e conoscenze che ampliano il ristretto confine geografico della nostra valle, fino a giungere ai più lontani orizzonti. Sono solo un paio di anni che il Rotary è attivo in Valle Sabbia, ma sono già giunti numerosi ospiti intenzionati a conoscere il nostro territorio e i soci rotariani, fra questi alcuni anche dall’estero, come recentemente il gruppo della Turchia e prima gli americani di Miami.

Non ha destato quindi sorpresa l’annuncio di una nuova visita, se non quando si è appreso la terra di origine dei nuovi ospiti: la Nuova Zelanda.

La Nuova Zelanda si trova a 27 ore di volo dall’Italia, oltre l’Australia, separata da questa dal Mare di Tasmania. Si tratta di un’isola con una natura fantastica e incontaminata (basta ricordare le riprese lì realizzate della saga “Il Signore degli Anelli”), grande come l’Italia, ma con una popolazione per kmq di soli 15 abitanti contro la media italiana di 200 ab/kmq. La Nuova Zelanda se conta solo 4 milioni di abitanti vanta però ben 45 milioni di capi di bestiame, in prevalenza pecore e manzi che rappresentano la voce principale dell’economia neozelandese. Philip York e sua moglie Sue sono giunti da Auckland, la principale città della Nuova Zelanda, dove Philip è il Presidente degli allevatori, la più importante associazione imprenditoriale della Nuova Zelanda. Philip è stato Presidente del Rotary Club Alfriston appartenente al Distretto 9920 del Rotary International che comprende altre alla Nuova Zelanda, le Isole Fiji, le Isole Cook, Samoa, il Regno di Tonga e la Polinesia. 

In Valle Sabbia, ovviamente, la visita è stata imperniata sull’industria più che sull’agricoltura. Accolti dal Sindaco Fausto Cassetti a Odolo con due guide d’eccezione hanno potuto conoscere la storia della lavorazione del ferro. Pierluigi Leali ha accompagnato la visita all’antica fucina del maglio, dove venivano realizzati a mano gli attrezzi agricoli, mentre Ruggero Brunori ha condotto la visita all’acciaieria, dove gli increduli ospiti hanno potuto assistere al lavoro straordinario dei più moderni impianti con una produzione di 2 tonnellate di tondino al minuto.

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