A fuoco il portone dei richiedenti asilo
di red.

Nottetempo, ignoti, almeno per il momento, hanno provato ad appiccare le fiamme al portoncino di ingresso della "Casa dei Sordomuti" di Roncone, dove da un paio d'anni vengono ospitati tredici richiedenti asilo 

 
Un gesto grave, che riporta indietro ai tempi bui della caccia alle streghe e a quelli più recenti dell'odio razziale. 
E' successo la notte scorsa Roncone, in un edificio appartenente alla fondazione Sordomuti di Trento dove da un paio d'anni alcuni volontari si occupano di ospitare una dozzina di richiedenti asilo, in attesa che le autorità possano decidenre se ne hanno diritto oppure no.

Allora, e Vallesabbianews aveva riportato la cronaca, c'era stata anche una raccolta di firme contro la decisione del parroco di utilzzare la struttura a quello scopo.
Lo stesso leader della Lega Nord Salvini era salito fino a Roncone per manifestare la sua contrarietà.

Mai però, al di fuori di qualche poco velata minaccia, qualcuno aveva adottato comportamenti intimidatori di questo tipo.
Danni limitati, va detto, ma si tratta comunque di un segnale inequivocabile ed inaudito di intolleranza. 

Ad accorgersi che qualche cosa stava accadendo e a dae l'allarme, poco prima delle 3 e mezza della notte scorsa, un vicino di casa che si era alzato per vedere se stava piovendo e ha notato le fiamme che aggredivano il portoncino della struttura.

Sul posto sono intervenuti prima i vigili del fuoco di Roncone erano sul posto con autobotte ed estintori.
Poi i carabinieri di Storo, che erano in servizio nella notte, e quelli di Tione, per i rilievi del caso e per raccogliere elementi utili a scoprire gli autori del misfatto.

I profughi presenti all'interno della strtuttura, nella quale già si stava propagando l'ossido di carbonio dovuto alla combustione del legno, sono stati svwegliati e fatti uscire da un altro ingresso.
Nessuno ha accusato problemi di salute.

Risolutive per le indagini e per dare un nome ed un volto agli attentatori, potrebbero essere le immagini registrate dalle telecamere a circuito chiuso presenti in zona.

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