«La musica è... quello che è»
di c.f.

Debutta questo venerdì a Rezzato lo spettacolo con protagonista la musica che vede in scena Lorenzo Monguzzi, musicista nei panni di un paziente, e il vobarnese Davide Vedovelli in quelli del suo psicoterapeuta


Un dialogo sulla musica, la vita, la società, fra note e leggerezza. È quanto propone “La musica è... quello che è”, spettacolo ideato e interpretato da Lorenzo Monguzzi e Davide Vedovelli, in scena questo venerdì 24 marzo alla Sala Civica Italo Calvino di Rezzato (in via Da Vinci 44, alle 20.30, ingresso libero).

Che cosa ci rende così dipendenti dalla musica?
Quale strana magia ci prende quando la ascoltiamo?
E chi la musica la fa, è davvero un privilegiato, un illuminato?
O è una capacità che, in misura diversa, ognuno di noi ha, proprio come tanti altri mestieri?
Un viaggio tra le canzoni di oggi, di ieri e di mercoledì scorso, un omaggio a chi ha scritto canzoni belle, brutte o così così.
Uno spettacolo che cambierà le vostre orecchie e il vostro modo di usarle.
Rimanendo sempre in bilico tra il serio e il faceto si tenterà di raccontare uno tra i mestieri più strani ed affascinanti, quello del musicista.
Le morbose pulsioni che questo mestiere a volte suscita, e le numerose leggende che gli gravitano attorno.

A condurre le danze, un vecchio prostituto da palcoscenico e un giovane radiologo appassionato e incauto. Il pretesto scenico è una seduta dallo psicologo, durante la quale Lorenzo Monguzzi, nei panni del paziente, e Davide Vedovelli, nei panni del terapeuta, dialogheranno sopra le righe di musica, di canzoni, ma anche di società, di costume e di tutte quelle pulsioni di cui l'artista appunto si fa spesso interprete e portavoce.

Proveremo a capire se la musica può davvero salvare, o quantomeno migliorare, la vita. Si proverà anche a scrivere una canzone "in diretta" coinvolgendo il pubblico presente e rendendolo partecipe del percorso creativo.
Il tutto cercando di non prendersi mai troppo sul serio.

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