Obiettivo pensione
di Roberto Trevisani

“Istruzioni finanziarie di autodifesa” contro le lacune del sistema previdenziale

 
Anno 1990: il sig. Rossi, 57 anni, dopo aver lavorato per 35 anni nella stessa azienda è andato in pensione. Percepisce un assegno dell’80% rispetto ai suoi ultimi stipendi.
 
Anno 2050: il sig. Bianchi, 70 anni, dopo aver cambiato numerosi lavori e subito periodi di inoccupazione potrà, a breve, andare in pensione percependo un assegno del 60% rispetto ai suoi ultimi stipendi.
 
Le riforme previdenziali degli ultimi venticinque anni stanno cambiando radicalmente il futuro dei pensionati che per poter mantenere il tenore di vita conquistato, potersi permettere le cure necessarie a preservare un buono stato di salute ed eventualmente anche togliersi degli sfizi non potranno più basarsi solamente sulle risorse fornite dallo Stato. 

Senza entrare in tecnicismi, si lavorerà piu’ a lungo e con il passaggio al sistema contributivo si riceverà una pensione minore poichè non piu’ legata agli ultimi stipendi, generalmente piu’ elevati rispetto ai primi anni di attività, ma a quanto effettivamente versato alle casse previdenziali.
Per il sig. Bianchi ad esempio, con un tasso di sostituzione del 60%, cioè il rapporto tra l’importo della pensione e l’ultimo stipendio percepito, un reddito di euro millecinquecento si ridurrebbe ad un assegno di soli euro novecento. 
 
E cosa dire di un sistema sanitario pubblico sempre più bersaglio di tagli? Sarà in grado di garantirci i servizi a cui siamo oggi abituati?
La situazione non è sicuramente delle piu’ rosee, specialmente per le nuove generazioni, e probabilmente qualcuno starà iniziando ad imprecare contro i presunti colpevoli identificandoli nellla classe politica, nell’inps, in chi ha rubato, in chi percepisce pensioni d’oro, in chi è andato in pensione con diciannove anni un mese e un giorno di lavoro.
Ma tutto ciò sarebbe una magra consolazione in quanto nessuna polemica potrebbe risolvere il problema. 

Nonostante sia ormai noto che un forte cambiamento è in atto, diverse persone hanno adottato la scelta del non fare, lasciando alla collettività la risoluzione di eventuali loro future difficoltà.
Si abbia però la consapevolezza che la società potrebbe non essere in grado di intervenire in aiuto se tanti dovessero fare tale scelta.
L’opzione è a mio avviso da scartare.
 
Anche stavolta userò l’espressione ‘ma non tutto è perduto’.
Il passato non si può cambiare ma possiamo attrezzarci per la costruzione del nostro futuro. 
Se vogliamo goderci una pensione serena la miglior soluzione è iniziare a risparmiare il prima possibile. Per stabilire quanto accantonare dobbiamo analizzare il nostro stile di vita, identificare i nostri obiettivi da pensionati e quindi stimare l’importo della nostra pensione utilizzando la busta arancione o facendoci assistere dall’inps, da un caf o da un consulente finanziario.
 
Pensare al futuro non è un argomento utile solo per chi ha elevate possibilità finanziarie poichè anche piccoli importi accantonati con costanza possono fare la differenza.
A titolo di esempio investire cento euro al mese per trent’anni ipotizzando un tasso indicativo del 3% permetterebbe di ottenere un deposito finale di euro 58.800 di cui ben 22.800 di interessi.
Se potessimo addirittura iniziare ad investire per i nostri figli sin dalla loro nascita cento euro lasciando che, una volta indipendenti, continuino fino a sessant’anni potrebbe permetterebbe loro di accantonare oltre 200.000 euro di cui quasi 130.000 euro di interessi. 
Ricordiamo che Il fattore tempo sarà il nostro migliore alleato.

Le mie previsioni sul sistema previdenziale potrebbero essere troppo pessimistiche, anche se fatico a crederlo considerando la flessibilità che ci imporrà il nuovo mondo del lavoro con diversi cambi di professione e periodi di inoccupazione.
Scegliere la strada prudente ha solo il difetto di farci trovare con troppi risparmi nel caso la pensione dovesse risultare piu’ ricca delle stime fatte. Per questo enorme problema non ho rimedi se non consigliarvi di spendere o donare ai vostri cari...

E’ possibile accantonare denaro per la pensione in diversi modi alcuni dei quali prevedono dei benefici fiscali.
Se puo’ interessare che venga approfondito l’argomento in un prossimo articolo scrivetelo nei commenti oppure mandate una mail al mio studio o alla redazione di Vsn.

Roberto Trevisani

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Abbiamo chiesto a Roberto Trevisani di aiutarci ad affrontare i piccoli e grandi problemi che le famiglie o le aziende possono incontrare ogni giorno in campo finanziario ed economico.
Lo potete leggere, ma anche chiamare o gli potete scrivere, ha promesso che vi risponderà.
 
 
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