Bre-com, 15 ore per domare le fiamme
di Ubaldo Vallini

È iniziata la conta dei danni provocati dal grande incendio che ha distrutto la fabbrica di Comero. Grande lo sconforto di imprenditori ed operai, ma nessuno ha intenzione di mollare.


Dalle due del pomeriggio alle cinque del mattino successivo: quindici ore hanno lavorato i vigili del fuoco nel capannone della Bre-com, a Comero di Casto, prima di lasciare il campo alle macerie, alcune ancora fumiganti ma rese ormai del tutto inoffensive. E ieri è stato il tempo della conta dei danni, che è appena cominciata. Ci vorrà del tempo, infatti, per fare bene i calcoli.

Ad andare a fuoco, invaso dalle fiamme in una manciata di minuti, è stato un capannone di 1800 metri quadri, ora inagibile: dentro, fra i macchinari presenti, anche undici postazioni munite di transfer automatici di ultima generazione, quelle che facevano della Bre-com della famiglia Brescianini una delle aziende più veloci sul panorama europeo nel campo della pulitura di articoli casalinghi.

Diciassette operai e quattro soci, questa la forza lavoro: erano quasi tutti presenti nel primo pomeriggio di giovedì, quando una delle spazzole per la lucidatura delle pentole ha preso fuoco. E da quel momento non c’è stato più niente da fare: in meno di cinque minuti e si è scatenato l’inferno, nel fuggi fuggi generale.
Chi era presente in reparto ha detto che le fiamme si sono propagate ad una velocità impressionante, alimentate anche da grandi quantità di ossigeno quando gli operai hanno aperto le porte per scappare all’aperto ed evitare di fare la fine dei topi.

E’ andata bene e nessuno di loro è rimasto ustionato o intossicato dal fumo. Una trentina i vigili del fuoco arrivati sul posto da Vestone, dalla Valtrompia, da Brescia e Salò. Dalla sede centrale cittadina, per dare più volume d’acqua alle pompe, è stata fatta arrivare anche la “chilolitrica”, il grande “bilico-cisterna”.

Grande lo sconforto di imprenditori ed operai, ma nessuno ha intenzione di mollare. I primi ieri si sono dati subito da fare per limitare i danni che deriveranno dall’inevitabile periodo di fermo della produzione; i secondi potranno beneficiare nei prossimi giorni della Cassa integrazione o andranno in ferie, ma sono pronti a rientrare.
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