Ci sono volute ore per domare il rogo che ha avvolto i capannoni della Bre-com, storica azienda di Comero, frazione di Casto. Più di venti gli addetti rimasti senza lavoro. VIDEO
«La fiammata è stata improvvisa ed è schizzata subito verso l’alto, sembrava si incendiasse l’aria. Mi sono messo a correre per avvisare tutti quanti e il fuoco correva più di me».
Drammatico il racconto dei primi istanti dell’incendio che si è sviluppato nel pomeriggio di ieri alla Bre-com di Comero, frazione di Casto.
Erano le 14. La colonna di fumo si alzata alta in men che non si dica. Cinque minuti, forse, e nel grande capannone che guarda dritto verso il Nasego non ci si poteva più stare dentro.
E’ andata bene che la ventina di operai presenti in azienda sono riusciti a fuggire, evitando panico, scottature, l'inalazione di fumo.
L’inferno.
Precauzionale, per fortuna, l’arrivo di Valtrompia Emergenza con un’autolettiga.
Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco da Salò, Vestone, dalla vicina Valtrompia e da Brescia.
Da Vestone anche i carabinieri per indagare sulle cause, poi gli uomini di A2A per gestire gas ed energia elettrica.
Esaurite presto le scorte dagli idranti locali, sono entrate in funzione le autopompe, poi anche la “chilolitrica” di Brescia.
Dopo quattro ore di lavoro ininterrotto, i pompieri ancora non erano riusciti ad entrare per rendersi conto di come erano conciati gli undici transfer di pulitura presenti nel capannone, gioielli della tecnologia più avanzata, capaci di spazzolare e lucidare più di 5mila pentole al giorno.
Intanto il soffitto in cemento, ricoperto di lamiera ed imbottito di isolante, con sopra un impianto fotovoltaico da 400 mila euro, aveva cominciato a cedere a pezzi, vinto dal calore.
Ogni casa un capannone a Comero e tutti sono accorsi a dare una mano ai Brescianini: sei fratelli avevano avviato l’impresa 55 anni fa.
Oggi ci lavorano i figli e i nipoti, oltre ad un buon numero di operai. «Un momento stai lavorando “a cento” pensando che devi allargare il capannone per soddisfare nuovi clienti; il momento dopo non hai più nulla» diceva ieri disperato, col viso nero di fuliggine, uno dei proprietari.
Ma come è successo?
«Si è incendiata una spazzola. Come è andata poi lo vedete anche voi».