La Divina pesca, parte 2
di Elio Vinati

Nel precedente articolo, l'amico Manuele ci ha trasmesso la sua passione nella costruzione di artificiali (di notevole fattura, tra l'altro) per la pesca a mosca...

 
Il mio compito é quello di accompagnarvi in una breve visita all'interno del complesso e al tempo stesso fragile ecosistema fluviale.

Come in un cammino Dantesco, partiamo dai gironi più profondi dei nostri torrenti e fiumi, dai fondali dove si annida la cosiddetta fauna bentonica: la principale fonte di proteine per i salmonidi.

Esistono quattro grandi famiglie di insetti acquatici, alle quali si ispirano le differenti imitazioni.
Le effimere, denominate così proprio perché la loro vita area é veramente breve.
I Tricotteri, ovvero i 'portasassi' o 'portalegna' che spesso incontriamo in numerose colonie e molto noti fra i pescatori.
I plecotteri sono la specie più antica ed esistevano già al tempo dei dinosauri e costituiscono un ottimo indicatore dello stato di salubrità delle acque.
Infine i ditteri (a cui appartengono le zanzare) che rispetto alle precedenti specie sono meno sensibili all'inquinamento. 

Tutte queste specie trascorrono buona parte della loro vita allo stadio di ninfa, finché la loro natura non le impone di subire una straordinaria metamorfosi avventurandosi verso la superficie.

Durante la fase di risalita, abbiamo un girone intermedio, nel quale i pescatori a mosca utilizzano delle specifiche imitazioni note come 'sommerse'. 

Infine, raggiunta la superficie, l'insetto completa la propria trasformazione.
Ci troviamo a mio avviso nel 'paradiso' della pesca, quello della mosca secca, la disciplina che più mi affascina (vedi articolo 'il pescatore e la sua mosca' o 'pesca in costruzione'). 

La stagione di pesca é iniziata, finalmente posso tornare a far visita a questo splendido mondo sommerso...
 
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