Balarì pìcoi e Màscher
di Val.

La domenica del Carnevale di Bagolino è stata tutta dedicata ai Màscher e ai Balarì "picoi", con questi ultimi che fanno le prove per diventare a loro volta leggenda.
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Trascorsa l’Epifania i Màscher del Carnevale bagosso hanno subito iniziato a scorrazzare fra le vie del paese, il lunedì e il giovedì, mentre i Sonadùr accordavano gli strumenti e si intendevano per eseguire le storiche ballate.

Così fino a ieri quando
, insieme ai lazzi dei Màscher che si sono intensificati nel pomeriggio con l’apparizione dei carri trainati dai trattori, hanno fatto la loro prima apparizione i Balarì: “quei pìcoi” però.

La domenica pomeriggio è infatti dedicata a loro
: bimbi e ragazzini che fin da piccoli si allenano fra le viuzze del paese per diventare balarì provetti, in compagnia delle loro coetanee che invece - così vuole la tradizione - non potranno far parte della Compagnia dei Balarì grandi.

Una vera e propria “Compagnia” anche quella dei ragazzini,
attualmente composta di 72 elementi, che danzano al ritmo delle ballate e calzando i cappelli vivaci e preziosi che hanno reso celebre il Carnevale bagosso.

A gestirne il percorso, ad indicare i tempi e ordinare i cambi di ritmo, il “capo” ed il suo aiutante, Giovita e Massimo Scalvini.
Per quattro ore ieri hanno danzato seguendo un percorso tutto nuovo.

Si riproporranno oggi pomeriggio, dalle 14 alle 18, partendo da via San Giorgio per approdare alla fine in Piazza Marconi.

Oggi e domani, però, sono le giornate clou del Carnevale di Bagolino, coi Balarì che si ritroveranno alle 7 in San Giorgio per la messa. Inizierà sul sagrato della chiesa, in onore del parroco e seguendo le indicazioni di un altro Giovita, che di cognome però fa Fusi, la serie di ballate che si concluderà solo al martedì sera, con l’Ariosa in Piazza Marconi.

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