Giochi matematici della Bocconi
di Gianluigi Ghidoni

Come ormai succede da otto anni, il Centro PRISTEM dell’università Bocconi di Milano ha scelto il Perlasa di Idro come una delle sedi dove svolgere la semifinale che si terrà sabato 18 marzo 2017

 
I giochi matematici della Bocconi sono dei campionati internazionali che si rivolgono a tutti, senza limiti d’età.
In particolare, un quesito di matematica è un problema con un enunciato divertente e intrigante che suscita curiosità e voglia di fermarsi un po’ a pensare.
Non è prevista la conoscenza di particolari e complessi teoremi; solamente voglia di mettersi in gioco, di fantasia e intuizione.

Chiunque può iscriversi a questa competizione.
Per quanto riguarda gli studenti del nostro Istituto, la quota di partecipazione è agevolata. Tutto questo perché il Perlasca crede in questi campionati e promuove un atteggiamento positivo verso la matematica.
Questa promozione ha avuto i suoi frutti poiché, negli ultimi anni, il numero delle iscrizioni nella sede di Idro è superiore a duecento. Generalmente gli iscritti provengono da dieci scuole medie della Valle, dall’Istituto Superiore Fermi di Salò e dalla Valle stessa.

Il primi classificati per ogni categoria (circa il 10% dei partecipanti) potranno accedere alla finale nazionale, che si svolgerà in sede Bocconi a Milano, il 13 maggio 2017.
Chi riuscirà a superare anche questo traguardo parteciperà alla finalissima internazionale, prevista verso fine agosto, che si terrà a Parigi.

Il nostro Istituto invita gli studenti ad iscriversi e a passare un sabato pomeriggio alternativo all’insegna del divertimento e del ragionamento.
L’esperienza però ci insegna che molti studenti svalutano questi giochi, in quanto sono convinti che per partecipare sia necessario essere bravi in matematica o per lo meno avere un 6 in pagella.
Invece non è così!

Nessuno partecipa a questi giochi per arrivare primo o per aggiudicarsi qualche premio: chi partecipa ha semplicemente voglia di giocare e di esercitare quell’intuizione che fa capire che un problema apparentemente molto complicato è in realtà molto più semplice di quello che si poteva prevedere.
 
Gianluigi Ghidoni, 3ª A A.F.M.
.il disegno è di Simone Tronci
 
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