Con la pietra, per ricordare
di giemme

Due date, 27 gennaio e 10 febbraio, entrambe simbolo della barbarie umana secondo i ragazzi di Serle che, invitati dagli insegnanti, hanno deciso di manifestare questo loro convincimento con... la pietra


Il tempo della pietra. Scolpito nella pietra. Duro come la pietra. Parole di pietra.
Sono alcune delle espressioni con cui la gente esprime concetti, pensieri, riflessioni.
E sempre alle pietre gli alunni della scuola secondaria di primo grado “A.Moro di Serle” si sono rivolti, per commemorare e ricordare la barbarie delle vittime della Shoah e delle Foibe.

Dopo essere stati opportunamente edotti sui tristi avvenimenti storici, gli alunni si sono resi protagonisti di una iniziativa singolare: la realizzazione di due "monumenti" nel giardino della scuola con il materiale del luogo, le pietre delle vicine cave.

Ciascuno ha portato una pietra e poi, sotto la guida dei docenti, hanno realizzato la scritta delle date 27/01 e 10/02/47.

La prima riguardante la persecuzione e sterminio degli ebrei e la seconda, purtroppo la meno nota, la tragica fine degli italiani d’Istria per mano degli aguzzini del Maresciallo Tito, al secolo Josip Broz.

Abituati come erroneamente siamo a considerare i ragazzi di questa fascia di età dei perditempo attratti dagli strumenti tecnologici, sembrerebbe strano che da questi possano nascere iniziative di tale caratura.

Non è vero: se opportunamente stimolati, questi ragazzi sono capaci di tirare fuori il meglio di sé e cristallizzare nella dura e duratura pietra una memoria che potrebbe, volutamente o no, essere inghiottita nel dimenticatoio del tempo. 
 
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